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BookSprint Edizioni Blog

23 Lug
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Intervista all'autore - Edda Di Laudadio

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nata e cresciuta?
Sono nata a Roma ma cresciuta i provincia di Latina. A Roma mi sono laureata. Ho vissuto per un breve periodo in Sicilia, poi nel Veneto per molti anni.
 
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Sono molti i libri che consiglierei di leggere agli adolescenti. Certamente “L'Alchimista”, di Paulo Coehlo. Romanzo in cui l'autore invita i giovani a superare gli ostacoli che impediscono di raggiungere i propri sogni, la meta desiderata e alla quale si è destinati, cioè la "propria leggenda personale" come la definisce l'autore. Il cui mancato raggiungimento, conduce alla tristezza, alla insoddisfazione, alla noia, sentimenti già espressi da un altro grande del passato cioè Giacomo Leopardi. Coehlo invita quindi i giovani a mirare dritti alla meta, non lasciandosi condizionare dagli ostacoli che immancabilmente incontreranno lungo il proprio cammino.
 
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Certamente l'Ebook è un moderno mezzo di avvicinamento alla lettura, tuttavia ritengo che il libro cartaceo è un amico, un compagno insostituibile ed è un vero piacere sfogliarne le pagine, sentirne il rumore, quasi come fosse la sua voce.
 
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Non credo che la scrittura possa essere un colpo di fulmine. Scrivere vuol dire essere consapevoli dei messaggi che si vogliono trasmettere. Scrivere è frutto di ricerca, di conoscenza; è un amore ponderato che ha radici profonde e lontane.
Scrivere vuol dire essere capaci di trasmettere sentimenti universali nei quali gli altri possano riconoscersi e ritrovarsi.
 
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
L'amore per la Storia, per le vicende umane di cui essa si compone e, in particolare, dal desiderio di approfondire questo lontanissimo e lunghissimo periodo della vita dell'uomo. Siamo all'alba dell'esistenza umana. L'uomo di allora aveva problemi enormi: la fame, il freddo, le bestie feroci e come difendersi da tutto ciò. La scoperta del fuoco, dell'allevamento, dell'agricoltura e lo sviluppo della corteccia cerebrale, con la quale poterono formulare mappe mentali del territorio circostante, alleviarono le condizioni di vita. Ho sempre pensato a quegli esseri primitivi, alle loro sofferenze, alla loro breve vita costellata da infiniti problemi e mi sono sempre posta molte domande. Sono convinta che anche, se in forma primitiva, possedevano già sentimenti umani.
 
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Il messaggio che desidero trasmettere al lettore è inerente all'universalità dei sentimenti umani nel tempo e nello spazio e la comune origine degli umani. L'uomo che andava a rifugiarsi sulle colline per sfuggire ai predatori, già provava dei sentimenti, anche se in forma molto primitiva. Questa nostra comune origine della vita, dovrebbe generare sentimenti di fratellanza, senza arrivismi, egoismi e lotte di potere. Non esiste una razza superiore ad un'altra perché tutti discendiamo da quei lontanissimi progenitori nati in Africa e poi irradiatisi nell'intero pianeta. Se differenze ci sono nelle condizioni di vita, sono dovute all'egoismo e ai soprusi di alcuni su altri. Per quanto riguarda l'aspetto fisico, è solo frutto dell'evoluzione e dell'adattamento
 
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Mi è sempre piaciuto leggere, poi, crescendo, ho iniziato a trasmettere i miei pensieri, sotto forma di diario, di poesia e di scritti vari.
 
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Sì, episodi legati alla ricerca antecedente la stesura del mio testo. Ad esempio le pitture rupestri, la musica e gli strumenti musicali. Mi sono chiesta poi tante cose come ad esempio se i bambini preistorici giocavano e come potessero essere i loro giochi. Momenti di vita che purtroppo non è facile conoscere, come ad esempio se, in qualche modo, contavano animali, persone cose e come facevano se non conoscevano i numeri. In questo caso ho fatto ricorso anche alla mia fantasia per risolvere il problema.
 
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No, mai.
 
10. Il suo autore del passato preferito?
Non ho un unico autore del passato preferito, ma più di uno. Ho amato ed amo Manzoni, Verga, Giuseppe Tomasi di Lampedusa ma anche altri, anche stranieri.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È un moderno mezzo che permette di ascoltare un romanzo, una poesia o altro, in qualsiasi momento e in qu
alunque luogo, in linea con la vita di oggi.

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Martedì, 23 Luglio 2019 | di @BookSprint Edizioni

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