1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Firenze e sono cresciuto in un paese in provincia di Firenze.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Sicuramente dei buoni testi di storia.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Sono un po' all'antica, quindi più affezionato al cartaceo.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Dipende.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Questo libro nasce come tesi di laurea, è quindi uno studio che io ho dovuto affrontare per concludere il mio percorso universitario.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Attraverso lo studio del passato si può arrivare a comprendere meglio il presente, ad averne una maggiore consapevolezza. La storia, come tutte le materie umanistiche, è una finestra aperta sul mondo. In questo studio si percepisce, per esempio, come il nostro modo di concepire la politica e di fare politica derivi dal Medioevo, dal periodo comunale. Fu questo un periodo di grande sperimentazione politica, gli uomini del tempo erano continuamente alla ricerca di una forma di governo in grado di garantire certi valori, come quello della giustizia per la libertà dei cittadini. Ma cosa si intendeva per libertà? E per tirannia?
Anche oggi la politica deve garantire la libertà dei cittadini. Ma cosa intendiamo oggi per libertà? Siamo pienamente consapevoli del suo significato? Comprendere il giusto significato del termine, significa comprendere cosa si può affermare e fare con esso, significa avere una maggiore consapevolezza del mondo in cui viviamo.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Ne ho preso coscienza pian piano.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Non saprei.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Sinceramente no. Forse il momento più difficile è l'inizio dell'opera, no la fine.
10. Il suo autore del passato preferito?
Italo Calvino.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non so, sono più legato al libro tradizionale.