1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Io sono un uomo disabile e sono riuscito ad ottenere la laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione malgrado le mie condizioni di disabilità, la mia vita la racconto proprio sul libro appena scritto. Sono di Palermo una città siciliana che ha delle meravigliose usanze e magnifici paesaggi, avevo pensato di diventare uno scrittore da quando avevo terminato gli studi all'università.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non ho un momento preciso in cui mi vien da scrivere ma, preferisco di mattina dove mi mimetizzo nel silenzio diffuso in casa mia.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
L'autore che di più mi affascina è Umberto Eco con il suo libro dal titolo: “Il nome della rosa”.
4. Perché è nata la sua opera?
Per fare conoscere alla gente come vive un disabile grave come me e per dare un messaggio edificante, che la vita è bella anche se non si smette mai di lottare.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Ha influito molto perché mi ha indotto ad essere una persona più matura e sociale, le esperienze mi hanno reso più comprensibile verso il prossimo.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Sì, per me è un modo per esprimermi con gli altri parlando di sogni e realtà che un uomo ha nei suoi pensieri malgrado le vicissitudini che si vivono. Anche nel contesto familiare.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Tanto basta per presentarmi al pubblico letterario, in questo libro autobiografico affronto dei temi difficili da comprendere come la mia situazione fisica.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sì, Dio, mi ha dato sapienza ed ispirazione per poter scrivere tale stesura autobiografica, perché non è facile per me che sono disabile, ringrazio Dio di avermi mandato una persona autosufficiente che mi ha reso tutto meno difficile per il consolidamento di questo mio racconto.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ad una mia amica che ho conosciuta all'università di Palermo che avevo come tutrice, mi ha definito un bravo scrittore perché è stata trascinata da tante emozioni che l'hanno fatta piangere e ridere, le ho anche trasmesso il senso per la vita, cioè il motivo per vivere.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Sì, ma la scrittura cartacea ha sempre il suo fascino letterario, entrambi possono anche coesistere.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audiolibro è qualcosa che può essere molto utile nella comunicazione per le persone non vedenti.