1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato a Rimasco, in un paese molto bello, ospitale, intelligente, colto in provincia di Vercelli, ed ho svolto attività commerciale altrove. In età giovanile ho sentito dentro di me il desiderio di portare a conoscenza i miei pensieri, le sensazioni e gli stati d'animo che via via hanno condizionato la mia esistenza.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Di notte spesso inoltrata riesco meglio a pensare e scrivere.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Dario Fo e il suo teatro e Carlo Maria Martini cardinale per il Vangelo esplicitato.
4. Perché è nata la sua opera?
È nata con la presunzione di far conoscere l'amore che tutto avvolge, creato e creature.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Molto, soprattutto l'ambiente pastorale e bucolico che ne evoca la vita rurale.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
È una evasione e nello stesso tempo una necessità per effetto del pathos consapevole.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Molto quasi tutto eccetto brevi cenni aggiuntivi per motivi di completezza.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sì, mia moglie Giuseppina.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
L'ho fatto leggere a mio figlio Andrea.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Penso di sì, è molto utile per la diffusione celere delle idee, vedo umanesimo in questo.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È senza dubbio una buona cosa, spero che funzioni.