1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono Fabio, ho 28 anni e sono di Venaria Reale, paese della provincia di Torino. Lavoro in un supermercato, conduco un programma radiofonico in una radio locale di Torino, gioco a calcio e convivo felicemente con la mia compagna. Non c'è stato un giorno preciso in cui ho deciso di diventare scrittore. Tempo fa tenevo un diario dove scrivevo le mie "memorie" e allora ho deciso di farle combaciare con la mia fantasia per far diventare il tutto un bel romanzo.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Con il lavoro che svolgo ad orari "sfalsati" non c'è un momento preciso in cui riesco a dedicarmi di più nello scrivere. Può essere di mattina, pomeriggio o sera; quando riesco a ritagliarmi un po’ di tempo tra i vari impegni ecco che quello diventa il buon momento per scrivere.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Fabio Volo e Massimo Gramellini.
4. Perché è nata la sua opera?
È nata perché avevo voglia di buttare giù una storia che avesse un bellissimo mix tra i miei pensieri e la mia creatività.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Abbastanza. Ma ciò che mi ha dato spunto per scrivere alcune parti del mio romanzo, è il presente, il contesto sociale moderno in cui vivo.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Dipende dal tipo di storia che si vuole raccontare. Nel mio caso posso solamente dire che è un po’ tutte e due le cose: quando scrivo entro nel mio mondo che è fatto principalmente di situazioni astratte, che non esistono, così come di situazioni reali.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Direi il minimo indispensabile per far sì che la storia sia più interessante. In ogni romanzo o libro, c'è sempre un po' dell'autore stesso.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Certo. La mia compagna è stata palesemente di aiuto nella realizzazione del libro, soprattutto a livello ortografico. Le sue accortezze e le sue precisazioni mi sono servite tantissimo.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Alla mia compagna.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Credo che l'ebook sia un'ottima alternativa alla lettura tradizionale. Personalmente mi dispiacerebbe tantissimo se, però, si perdesse l'abitudine di leggere libri cartacei. Spero che anche in un futuro lontanissimo l'ebook rimanga come ottima alternativa, ma lo sfogliare con mano delle pagine rimane sempre una delle cose che amo.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È un'altra innovazione che può piacere. Il mondo va avanti ed è giusto che, piaccia o no, nascano nuove invenzioni.