1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono un O.S.S. ora in pensione, dopo quarant'anni di attività, ho sempre cercato di essere il più vicino possibile alle persone nostre ospiti e anche fuori dal posto di lavoro, dando del mio meglio e tutto quello che disponeva il mio cuore. Ora fra le sofferenze e le gioie delle persone che ancora mi stimano per gli affetti nati in quel periodo, vengo a riposarmi in un piccolo borgo marino, per assaporarmi una piccola casetta che durante il periodo lavorativo non sono mai riuscito a godermi a pieno.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Quando tutte le mie mansioni di marito, padre, e nonno mi lasciano un attimino di spazio libero amo rifugiarmi nella mia soffitta e scrivere poesie e racconti su tutto quello che mi succede intorno. All'arrivo della primavera cambio la mia residenza per scrivere nelle mille spiaggette, all'alba ed al tramonto nel centro Sardegna.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Da "Come un fiume che scorre" amo da morire il dolce raccontare di Paulo Coelho.
4. Perché è nata la sua opera?
Mi piace seguire le orme di Paulo, perché l'ho conosciuto in un triste periodo della mia vita e leggere i suoi racconti mi portava in un mondo sereno e ricco di sensazioni che in quel momento mi hanno aiutato ad uscir da quell'attimo fra la nebbia. Potendo anche io essere di aiuto nei miei scritti ad una sola persona , sarei l'uomo più felice del mondo.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Sono rimasto sempre colpito dai racconti del libro "Cuore" di De Amicis, hanno sempre avuto la forza di un catechismo in tutte le situazioni che hanno accompagnato il mio lavoro e la mia vita in comune.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere è una necessità per ritrovare il giusto valore dei sentimenti e del rispetto per i fratelli, che in questo periodo in cui la crudeltà e la cattiveria sembrano vogliano farci vergognare di parlare ed agire con il cuore in mano. Ma sarà sempre quella la strada che porterà alla felicità più piena nel senso più pieno del termine FELICITÀ.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Scrivo e vivo e respiro sempre con il cuore in mano.
Anche con i consigli di certi amici, che mi ripetono sempre di lasciare da parte il cuore almeno quando scrivo.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
La nascita del mio primo nipotino. La gioia immensa arrivata al tramonto, ma forse per questo più gradita e assaporata dalla serenità del poter disporre di tutto il tempo che desidera, in quello che posso dedicherò a lui il tempo che mi resta. Tutto quello che ho scritto dopo averlo fatto addormentare con le più dolci ninna nanna, nel guardarlo dormire beato... scrivevo, scrivevo.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mia moglie.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Ritengo sia un vero rinnovamento culturale.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Credo fermamente che sia un valido aiuto anche, e soprattutto a chi ha particolari difficoltà