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BookSprint Edizioni Blog

28 Feb
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Intervista all'autore - Giuseppe Massimo Innocenti

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me rappresenta fondamentalmente un indispensabile completamen
to della propria personalità e delle esperienze professionali e culturali, diversamente acquisite nel corso della propria vita, che piace trasmettere e comunicare agli altri per agevolarli in qualche modo nel loro percorso personale.
 2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Io mi sono formato e disciplinato professionalmente sin dal periodo della frequenza universitaria alla dura scuola di mio padre (Ingegnere come me) che seguivo quotidianamente nella sua molteplice attività professionale libera. Questi primi apprendimenti sono serviti di base prima di intraprendere la mia carriera dirigenziale nello Stato dove mi sono occupato, in modo particolare, di coordinamento delle problematiche manutentive e soprattutto "fessurative" degli immobili demaniali, che ho poi maturato ed approfondito nelle numerose consulenze tecniche svolte in tanti anni di iscrizione all'Albo in qualità di C.T.U del Tribunale della Corte di Appello di ROMA. Riassumendo, quindi, quanto detto posso senz'altro dire che il libro rappresenta veramente un condensato della mia vita reale e soprattutto di quella professionale.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere questo libro per me rappresenta una specie di lontana aspirazione, che affondando le sue radici sin dal periodo della breve docenza iniziale, si è tramuta
ta in tangibile realtà - a coronamento di un faticoso cammino di preparazione e di ricerca, pieno di ostracismi ed incomprensioni, che però sono riuscito a superare con caparbietà ed ostinazione e che alla fine mi hanno premiato e ripagato ampiamente dei sacrifici fatti.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo del libro é avvenuta in modo del tutto naturale, senza alcun tentennamento, come sintesi ed espressione di tutta la mia attività professionale e dirigenziale svolta prevalentemente nel campo del Recupero manutentivo degli immobili demaniali, soggetti a "problematiche fessurative" o comunque interessa
ti da cedimenti strutturali.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Se mi trovassi casualmente su un'isola deserta, mi piacerebbe rileggere di nuovo "Il vecchio e il mare" di E. Hemingway - che ho letto da ragazzo e che mi ha sem
pre affascinato per i suoi forti contenuti umani, magistralmente resi peraltro a livello di versione ed interpretazione cinematografica.
 
6. Ebook o cartaceo?
Essendo un inguaribile tradizionalista, io preferisco il "cartaceo" cioé il libro da 
sfogliare - anche se so che sono sempre più diffuse le forme digitali di consultazione.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
La tendenza alla carriera di scrittore (anche se non oso definirmi proprio tale) mi è nata circa una ventina di anni fa, a forza di consultare vari Testi professionali specializzati nelle problematiche fessurativi ma soprattutto dopo aver pubblicato sulla Rivista del Territorio le lezioni sul "comportamento meccanico dei terreni di fondazione" tenute dal sottoscritto, in qualità di Dirigente, presso la Scuola Tributaria E. Vanoni di Roma.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea di scrivere questo libro mi è venuta soprattutto per creare per i giovani C.T.U. una guida esemplificativa costituente un eventuale aiuto nella stesura dell'Elaborato peritale.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
La sensazione che si prova nel vedere realizzato un proprio libro è quella di inizia
le incredulità quasi di immagine onirica, che - però - si tramuta subito dopo in una forma di compiacimento delle proprie capacità espressive e di soddisfazione personale nell'aver comunicato agli altri il proprio pensiero.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La prima persona che ha letto il mio libro è stata, in quanto incuriosita del contenu
to sia come docente che come Architetto, mia moglie.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che gli audiolibri possano essere molto utili in genere ed, in particolare, a 
persone che presentino problemi o situazioni di difficoltà.
 
 
 

 

 

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Giovedì, 28 Febbraio 2019 | di @BookSprint Edizioni

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