1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è un modo per esprimere la mia creatività e il mio mondo interiore. Mi piace anche dipingere e cantare, amo tutto ciò che è arte perché ti dà la possibilità, come in questo libro, di creare un nuovo mondo, magari il tuo ideale, dove tutto è possibile. Scrivere per me è creare un mondo di fantasia che prende però sempre le sue radici nella realtà della vita.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Molto e poco. Il libro è frutto della mia fantasia ma le idee mi vengono osservando il mondo e vivendo la mia vita, l'arte degli altri mi ispira moltissimo.
In questo libro in particolare però la protagonista, Indigo, ha dei tratti caratteriali simili ai miei.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Per me si è trattato di creare un mondo magico, un po' come nelle fiabe, dove c'è l'elemento della magia che entra a far parte della normalità della vita della protagonista. Quello che volevo esprimere era il senso di libertà che ogni essere umano brama. Nel libro infatti esiste una dimensione che ti permette di diventare chi vuoi, ma io volevo che questo fosse possibile anche nella realtà della vita. Il messaggio di questo racconto è che si può essere chiunque si voglia e conquistarsi la propria indipendenza qualunque sia la situazione in cui si vive.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Ho combattuto un po' nello scegliere quale titolo fosse più appropriato, avevo all'inizio un'altra idea per il libro ma alla fine ho deciso di chiamarlo semplicemente con i nomi dei due personaggi principali per mettere in risalto le loro rispettive storie diverse ma inevitabilmente intrecciate.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Porterei con me Sophie Kinsella perché oltre ad avere una compagna d'avventura divertente e brillante, avrei anche una donna intelligente che mi aiuterebbe a sopravvivere in una isola deserta.
6. Ebook o cartaceo?
Cartaceo. Sono una ragazza che ama ancora comprare libri e regalarli. Mi piace perdermi nelle librerie, consultare i volumi e sentire il profumo delle pagine stampate.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Ho cominciato a scrivere durante il periodo dell'università, incoraggiata da una carissima amica anche lei scrittrice. All'inizio scrivevo solo piccoli pensieri, note e riflessioni personali, poi ho pensato che mi sarebbe piaciuto scrivere un romanzo, ma subito mi sembrava una cosa difficile, ho scritto varie cose, preso molti appunti, avevo anche completato un racconto che però non ho mai fatto pubblicare e un giorno ho deciso di rimettermi a scrivere cercando di trasformare un'idea ibrida in un vero racconto.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Le idee per il libro mi sono venute in momenti diversi, però la prima volta che ho pensato di scrivere questo romanzo è stato quando ho sentito una canzone intitolata "menta". Ho pensato che mi sarebbe piaciuto scrivere un libro fresco e leggero come l'atmosfera della canzone. La musica è infatti per me grandissima fonte di ispirazione. Un'altra particolarità di questo libro è che avevo da un po' di tempo in testa l'idea di un ragazzo dentro un armadio, mi è rimasta in mente per diverso tempo finché non sono riuscita a costruirci attorno un'intera storia.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Sicuramente è un processo magico vedere un'ispirazione diventare un progetto vero e proprio. Vederlo completato è una grandissima soddisfazione, senti di aver fatto qualcosa di tuo, di aver dato voce e colore al tuo mondo interiore. Si tratta quindi della realizzazione vera e propria di un sogno.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mia mamma. Le prossime persone saranno le mie amiche.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che sia il futuro. Personalmente la trovo molto bella come idea, ricorda un genitore che legge una fiaba al suo bambino prima di addormentarsi. Porta il semplice romanzo ad un altro livello e le innovazioni sono sempre positive.