1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Io sono Veronica, una giovane ragazza di 27 anni che vive vicino al mare a Taranto in Puglia. Mi sono laureata quest'anno e data la mia passione per le materie scientifiche ho da poco iniziato un nuovo lavoro come ISF. Non ho mai deciso di diventare una scrittrice, mi ci sono ritrovata. Qualche anno fa ho iniziato la stesura di questo libro, nato come una sorta di diario in cui raccontavo le travolgenti novità che subentravano nella mia vita da ventenne, troppe e tutte insieme, così che utilizzavo i fogli bianchi come uno sfogo per i momenti bui e per quelli pieni di colori.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Dipende dall'ispirazione. Di solito scrivo nei momenti in cui vengo travolta dai sentimenti, quindi questo può accadere in ogni momento della giornata. In particolare però la scrittura di questo libro è stata fatta di sera, quando dopo cena mi ritrovavo nella mia stanzetta e ripensando a quello che stava accadendo nella mia vita, riuscivo a creare i vari episodi della mia storia.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Non ne ho uno in particolare, ma posso dire di aver letto diversi libri di Stephenie Meyer.
4. Perché è nata la sua opera?
Questa è una domanda a cui rispondo spesso. Devo dire grazie al mio ragazzo. All'epoca stavamo insieme da meno di un anno. Mi fece una bellissima sorpresa (che è anche raccontata nel mio libro) in cui mi regalò in mezzo a un mazzo di fiori, un libro con solo la copertina stampata e all'interno tutte pagine bianche, buon auspicio di una lunga storia da scrivere insieme. Finché poi un giorno per gioco ho cominciato davvero a scriverla...
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Non particolarmente. É la storia di una ragazza poco più che adolescente, quindi si parla di un mondo interiore, emozioni vissute fuori dalla realtà sociale. É più un dialogo interiore con se stessa.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
É un modo per evadere dalla realtà del presente per crearne una tutta propria da poter vivere a pieno in quel momento.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Tanto, per non dire tutto.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Ovviamente tutte le persone che hanno riempito la mia vita in quel periodo, ma soprattutto quello che oggi è diventato il mio punto di riferimento.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
La mia migliore amica è stata la prima in assoluto, le inviavo ogni capitolo che terminavo, volta per volta.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Dico che è un modo alternativo di apprezzare un libro, ma le emozioni che dà il cartaceo non hanno paragoni.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Continuo a preferire la classica lettura di un libro, ma credo che sia una bella idea, non so se diventerà stabile o è solo il tentativo di rendere più realistica una storia nascosta tra le pagine di un libro, ma sono curiosa di vedere dove questa novità arriverà.