1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è la concretizzazione dei miei pensieri, la realizzazione dei miei sogni ed aspirazioni. Le emozioni che provo variano da momento a momento, cerco sempre di entrare nei miei racconti con un approccio empatico, tentando di provare le stesse emozioni dei personaggi di cui canto le gesta.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Devo ammettere di aver messo molti cameo nel romanzo affinché, se pur ambientato in un mondo di fantasia, i lettori possano sentirsi "a casa", ma al di là di questo, molti dei personaggi principali sono ispirati ad amici e conoscenti, una cosa certamente un po' banale ma ci sono determinati personaggi che sono stati pensati ed inventati proprio da loro.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Semplicemente: dare vita ad un qualcosa di emozionante, che non poteva restare assopito nei miei sogni.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Abbastanza combattuta, non è stato facile trovare la formula, sebbene un po' lunghetta, di "Eroi ed Avventure di Ereador", nome che identifica non solo la saga letteraria ma anche il progetto "gemello" dell'omonimo gioco di ruolo.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Nella speranza di non apparire arrogante, vorrei il mio libro con me, affinché possa ricordami chi sono, impedendomi di impazzire.
6. Ebook o cartaceo?
Entrambi, non ho una preferenza. Hanno ambedue pregi e difetti, diciamo che dipende dalle circostanze e dalle situazioni.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Già all'età di dodici anni sognavo di diventare uno scrittore e far successo con le mie storie e i mondi da me inventati, per il puro gusto di far innamorare le persone delle mie ambientazioni. Mi capita di ritrovare il mio vecchissimo diario segreto nel quale ho appuntato le idee per quello che doveva essere il mio primo romanzo, ma a dodici anni era un progetto ben più grande di me, così ho continuato ad alimentare questa passione, continuando a crederci.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Questo romanzo nasce inizialmente per promuovere quello che io chiamo il "progetto Ereador" ovvero un mio obiettivo -non poco ambizioso- che prevede la pubblicazione di un gioco di ruolo cartaceo innovativo ed una sua saga letteraria dedicata.
L'idea nacque proprio nel tavolo da gioco assieme ad alcuni miei giocatori: durante una serata dedicata capitò di assistere a scene memorabili ed estremamente divertenti nelle quali i personaggi erano stati particolarmente ben caratterizzati e delineati. Qualcuno mi disse "è talmente bello che, se fosse un libro, te ne comprerei mille copie" e quindi ho accettato la sfida con me stesso di provare ad emozionare le persone anche tramite i romanzi.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
É sicuramente una sensazione ricca di soddisfazione personale, con un'aggiunta di maggior fiducia in sé.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Per intero è stata Silvia, la mia compagna, che mi ha anche dato utilissimi consigli su come migliorare l'opera e renderla più fluida per coloro che non hanno assolutamente idea di che cosa sia Ereador né chi e cosa siano i suoi eroi ed avventure.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Credo sia qualcosa di meraviglioso e sarei davvero onorato se i miei romanzi prendessero vita grazie agli audiolibri!