1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Il mio interesse è praticamente diviso in due parti
Una parte è dedicata alla scrittura mentre l'altra è in sintonia con l'arte.
Ho già scritto libri in passato in genere sull’architettura; ho fondato con un gruppo di amici anche una casa editrice che affronta specificatamente arte, architettura, arredamento e design. In seguito ho diretto alcuni house organ.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Mi alzo presto e dopo la frugale colazione guardo il computer, le relative mail e inizio a scrivere i pensieri che sono rimasti in sospeso dal giorno prima, seguono disegni che incastrano gli scritti.
Il pomeriggio è più influenzato dalla riflessione e dalla lettura sia dei quotidiani che dei libri.
Dopo cena davanti alla TV aperta ascolto ma disegno quasi sempre.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
È difficile fare un nome. Leggo molto, in genere vario tra un saggio, un libro di storia e anche i gialli. Mi piacciono gli autori italiani, seguo anche gli stranieri anche se i nordici sono cupi e parlano di alcolismo.
4. Perché è nata la sua opera?
La curiosità e la voglia di affrontare una tematica che non avevo mai letto. Comunque il tutto ha preso corpo dopo incontri e discussione con il profumo. Tessera che ho citato.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Entrare e sviluppare nuove vie fa parte del mio procedere.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Entrambe le cose.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
È una situazione decisamente fuori dal proprio ambito.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Il professore citato che è mio cugino.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mio marito.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Lasciamo aperte tutte le porte.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È forse il futuro? Così è detto. Ma io amo il profumo della carta.