1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Provengo da un luogo stupendo, l'Africa, i miei genitori entrambi italiani, per motivi di lavoro, negli anni Cinquanta; si trasferirono a Ndola in Zambia, dove nacqui io nel 1960.
Ho vissuto per alcuni anni in quel luogo, poi sempre per motivi dovuti al lavoro di mio padre, sono ritornata in Italia e ci siamo trasferiti, nelle Marche, a Loreto.
Dentro di me, ho avuto sempre una vena artistica, ereditata da mio padre, attore dei primi anni del dopoguerra. Ho iniziato nell'esternare questo, con il canto e la musica, sicura che fosse quella la mia strada. Sentivo che non era sufficiente, in seguito la scrittura fantasy, mi ha appagato. Avevo una storia in mente, ed ho iniziato a scrivere; andando avanti nello scrivere la storia, iniziavo ad amarla come fosse stata un legame affettivo, un qualcosa che avevo creato io. Così ho deciso che scrivere era ciò che desideravo.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Il mattino presto, all'alba.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Stephenie Meyer. Ho sempre amato i libri fantasy.
4. Perché è nata la sua opera?
Per appagare il mio bisogno di creatività.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Non credo che abbia influito il contesto sociale nel quale vivo, sicuramente il mio amore per la lettura, ha influito molto.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere per me è un’evasione dalla realtà, dove posso creare una realtà diversa, scrivendo ciò che più mi aggrada.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Nulla, mi piace inventare.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Mio padre, sicuramente, da bambina mi raccontava favole inventate da lui.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mia sorella.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Sicuramente avrà la sua parte in futuro, non toglierà nulla al cartaceo che rimarrà sempre al primo posto, il fascino dello sfogliare un libro non può essere paragonato a nulla.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Credo che potrebbe funzionare, ci sono molte persone che non amano leggere e questo potrebbe essere l'unico modo per far amare loro un libro.