1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato in provincia e ho sempre vissuto in paese, di preciso ad Erba in provincia di Como; ho frequentato le scuole superiori a Como e l'università a Milano, ma la maggior parte della mia vita l'ho passata ad Erba.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
“Il piccolo principe” di Antoine De Saint Exupèry.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Sono tradizionalista preferisco il cartaceo, perché dà più soddisfazione a mio avviso, è un libro che si tocca e si capisce ciò che si ha in mano.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Ho iniziato a scrivere per riempire il mio tempo libero.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
La solitudine non sentimentale, ma solitudine in generale.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Vorrei che il lettore capisse che la vita è anche rimpianto per il passato e per qualcosa di andato.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Come ho già detto l'ho fatto per riempire il tempo libero della mia giornata, più che un sogno era una curiosità una voglia di mettermi alla prova.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Mah, amori che ho avuto in passato con donne amate; non sono molte ma ricordo, a volte con piacere a volte con meno piacere, le passate relazioni.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No, mi impongo come traguardo almeno cerco sempre di farlo, di finire ciò che inizio.
10. Il suo autore del passato preferito?
Come poeta Ungaretti, come scrittore mi piacciono i saggi storici ma non ne ho uno preferito in particolare.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Sinceramente non me ne intendo molto, non saprei.