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BookSprint Edizioni Blog

11 Ago
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Intervista all'autore - Simone Nicolazza

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Napoli, lì ho passato la mia infanzia, poi durante l'adolescenza ho vissuto in un piccolo paese di periferia chiamato Qualiano, ed è qui che ho rafforzato le mie passioni per la scrittura e la musica, trovandomi a contatto con persone che condividevano le mie stesse passioni.
Il confronto, serve necessariamente... Ci permette di capire tante cose, permette di capire l'unicità di ogni persona e cosa realmente siamo.
 
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Ad un adolescente consiglio un libro che mi colpì particolarmente quando lo lessi, un best-seller di Richard Bach, "Il gabbiano Johnatan Livingston".
Il libro è espressione pura della volontà di realizzare i propri sogni attraverso la metafora del gabbiano, che riesce a comprendere che con le sue ali può fare davvero tante cose rispetto a ciò che è il pensiero comune degli altri gabbiani riguardo all'utilizzo di esse.
 
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Non so se sia un bene o un male, io preferisco il libro cartaceo perché per me tenere tra le mani un'opera è come toccare effettivamente il pensiero e la vita della scrittore. Nonostante ciò, l'eBook è un'idea innovativa e rappresenta l'evoluzione tecnologica anche nel campo della lettura, anche se non lo preferisco.
 
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
La scrittura nel mio caso è stata un colpo di fulmine ma che nel tempo ha dovuto trovare le sue certezze.
Tutte le persone che scrivono, hanno necessariamente una predisposizione verso la scrittura, ma questa nel tempo va affinata, proprio per descrivere al meglio un pensiero o uno stato d'animo particolare.
 
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Questo libro nasce da un bisogno, è uno sfogo che passa attraverso delle riflessioni sulla vita e sul mondo in tutte le sue sfumature.
Quando hai un problema lo affronti in vari modi e quello che preferisco è assolutamente la scrittura, perché mi permette di descrivere al meglio ciò che sento, è come parlare col migliore amico.
 

 

 

6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Al lettore spero arrivi il messaggio principale: LA VITA È UN QUALCOSA DI FANTASTICO, con i suoi problemi e con le sue sorprese.
Non bisogna arrendersi dinanzi i problemi, ma affrontarli, trasformando ogni nostro dubbio in certezza.
Bisogna credere in se stessi, solo così si può essere davvero liberi.
 
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
La scrittura da piccolo mi affascinava perché sentivo tutte quelle storie e mi sentivo parte di esse, quindi immagino che inconsciamente fosse già un sogno che poi col tempo ha preso coscienza.
 
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Sì.
Una sera ero tornato a casa un po' triste, malinconico... Avevo molto da pensare.
All'improvviso qualcosa mi disse di prendere la penna e scrivere e iniziai a scrivere senza fermarmi, quando ebbi finito di scrivere, lessi ciò che ne era uscito e iniziai a sorridere, lì iniziai a capire che forse doveva essere qualcosa in più di un semplice pensiero scritto su un foglio.
 
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Ho avuto i miei dubbi, ma attraverso il confronto appunto, poi ho deciso di provarci, senza paura.
 
10. Il suo autore del passato preferito?
Assolutamente Giacomo Leopardi, mi ha influenzato molto.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Stessa cosa che penso dell'eBook, la tecnologia avanza e la scienza irrompe anche all'interno dell'arte.
 

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Sabato, 11 Agosto 2018 | di @BookSprint Edizioni

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