1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato in provincia di Messina quando la II guerra mondiale volgeva già al termine. Ho vissuto sempre a Messina dall’età di sei anni, tranne i quasi cinque anni trascorsi per motivi di studio a Roma all’Università Cattolica del S. Cuore e in USA a Winston-Salem (NC) alla Bowman Gray Medical School e a Charleston (SC) alla Medical University of South Carolina. Ho studiato pianoforte dall’età di undici anni fino al diploma, conseguito con lode quando ero al 3° anno di Medicina, e ho frequentato la classe di composizione del Musicista Gino Contilli, superando prima della sua partenza da Messina il 1° step di esami, previsto al IV anno di studi. Ho intrapreso, subito dopo la laurea in Medicina, la carriera universitaria percorsa con regolarità e continuità prima come assistente, poi come professore incaricato e associato e infine, per quasi trenta anni, come professore ordinario di Immunologia nella Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Messina. Sono in quiescenza da cinque anni.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Considerata la mia passione per la musica e considerati i tre romanzi musicali che ho scritto, consiglierei senz’altro qualche libro sulla vita di Mozart, Chopin e Brahms.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Sono convinto che l’e-book, già oggi abbastanza diffuso, rappresenti il futuro dell’editoria. Alla mia età, tuttavia, trovo insostituibile il cartaceo, proprio per il piacere di sfogliare il libro pagina per pagina e per l’intima soddisfazione che si prova, sfogliandolo, di andare avanti e indietro, assaporandone quasi l’odore e il sapore.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
No, non credo si possa parlare (almeno nel mio caso) di colpo di fulmine. Fondamentale è la lettura dei libri altrui (e io ne ho letti parecchi, soprattutto da giovane). Poi nasce, quasi inconsapevolmente, il desiderio, il bisogno, la spinta a trasferire su un foglio di carta (io ho conosciuto il computer a 45 anni) pensieri, riflessioni, abbozzi di racconti o poesie, piccoli zibaldoni (senza volere minimamente fare paragoni, che sarebbero assurdi e irriverenti). Per me il bisogno di “sporcare” qualche foglio di carta con qualcosa di compiuto è venuto con la poesia. Poi, magari dopo qualche anno, cestinavo molte cose. Dopo due raccolte selezionate e pubblicate nella mia regione, ho stampato in esemplari fuori commercio ad uso dell’autore, altre quattro raccolte di poesie. La mia prima silloge poetica pubblicata seriamente è “Fra miti e sogni” (BookSprint Edizioni, 2012). Nel frattempo, oltre la poesia, maturavo l’idea di un romanzo musicale su Mozart, maturato per anni, scritto frammentariamente e finalmente completato e pubblicato sei anni fa. Non ho però trovato l’editore giusto, che mi soddisfacesse.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Quella di coinvolgere il lettore, come lo sono stato io per più di mezzo secolo, nell’ascolto della poesia, espressa in musica, di Brahms e in un approfondimento sempre maggiore del suo significato e messaggio, che è universale perché è rivolto ad ogni essere umano, al di fuori dello spazio e del tempo.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
La bellezza della giovinezza, con i suoi ricordi che diventano talora rimpianti, i suoi sogni, i desideri, le delusioni, gli interrogativi, le speranze.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Non c’è dubbio che, prima di qualsiasi concretizzazione, il bisogno di scrivere nasce come un sogno, un desiderio, una necessità che si materializza con il tempo e magari si decide di pubblicare più tardi. Solo una mente eccelsa come Mozart può iniziare a scrivere a quattro anni ed essere incredibilmente matura a dodici.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
No. Nessuno in particolare
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Ero certo che avrei completato e poi anche pubblicato l’opera. Posso semmai avere pensato, ma non dubitato, sui tempi di realizzazione. Mi ha molto incoraggiato a pubblicarlo la prefazione scritta dal Prof. Giovanni Pasqualino, direttore del periodico online bellininews.it.
10. Il suo autore del passato preferito?
Fra gli autori classici italiani del secolo scorso ho un’adorazione particolare per la poesia di Eugenio Montale e la narrativa di Luigi Pirandello. L'autore in assoluto più eccelso è senza dubbio Dante Alighieri.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audiolibro è una tappa dell'editoria ancora più innovativa, avanzata, più “appealing” e quindi di sicuro successo con il passare del tempo. Personalmente, per quanto mi riguarda, il mio pensiero di “vecchio” non si discosta di molto da quello che ho già espresso sull’e-book.