1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono un dottorando di filosofia estetica, laurea magistrale in Filosofia e Perugia e Double Degree in Ontologia e filosofia trinitaria-morale presso l'Istituto Universitario Sophia.
Sono originario di Petilia Policastro, KR, Calabria, ma attualmente vivo a Perugia.
La passione per la scrittura è nata quando la mia vita stava precipitando in un'angoscia e in una malinconia esistenziale, la filosofia e le poesie sono state come un'ancora di salvezza, mi hanno deviato dalla realtà , ma nello stesso momento, mi hanno dato la possibilità di affogare la mia tristezza e di trasformarla in una vera carica motivazionale per qualcosa di eterno, proprio come la scrittura.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
In verità preferisco dedicarmi alla scrittura dopo aver cenato, perché il momento ideale per scrivere è la notte, rispecchia il tuo animo e spirito.
La scrittura notturna ti offre tante domande che il giorno non ti avrebbe dato, perché nella notte esiste il silenzio, e nel silenzio c'è la magia di avvertire l'artista nascosto che esiste in te.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Direi Søren Kierkegaard, perché in lui riesco a vedere un uomo pratico oltre che un teorico.
4. Perché è nata la sua opera?
La mia opera è nata da una sorte di eventi di studi filosofici e passionali. A dire il vero, questo libro è stata una mia iniziativa personale, è il mio secondo libro in cui parlo di estetica, dico questo perché, questo è un aspetto che i filosofi di oggi tralasciano, forse sarà che l'estetica filosofica ha perso valore ?
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Beh il posto in cui ho vissuto è stato tanto influente, personalmente sono cresciuto attraverso tanti dibattici e simposi filosofici e, grazie a essi, non ho sviluppato un mio pensiero né elaborato una formazione culturale.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà ?
Per me la scrittura ha contribuito affinché potessi vivere una mia seconda vita. Sì, scrivo per evadere dalla realtà , ma attenzione, non vuol dire che racconto solo questioni filosofiche astratte, la realtà di cui parlo sui libri non è solo astratta, ma è anche coerente con la società attuale.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Non tanto, perché nel libro faccio riferimento solo ai filosofici e al loro pensiero.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Ho trattato tanti filosofici dell'estetica, ma i più importante per incorniciare l'opera sono stati Platone e Kant.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A nessuno, sono molto riservato della mia scrittura e dei miei scritti. Non amo divulgare prima della pubblicazione.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Assolutamente non sono d'accordo, l'amore per la lettura e per la scrittura nasce dai libri di carta stampata, il bello di sfogliare un libro è qualcosa di unico e meravigliosa, che i nostri antenati ci hanno lasciato con tanto amore, e noi non potremmo mai sostituirlo con la tecnologia... almeno il libro dovrebbe rimanere tale.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non potrei dire di no, aiuterebbe di più il bimbo a capire bene le parole. Anche se questo lavoro lo dovrebbero fare i genitori; ma posso capire che l'audio-libro può trasmettere un insegnamento al bambino, così rappresenta un’innovazione intelligente.