1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono un ex docente di Storia e Filosofia e un ex Dirigente Scolastico. Ho scritto sempre fin da quando ero adolescente. Nel mio profilo rintracciabile nel retro della copertina del mio lavoro sono citate alcune mie pubblicazioni.
2. Nell’arco della giornata quale è il momento che dedica alla scrittura?
Da quando sono andato in pensione la scrittura è diventata l'unica mia attività.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Pirandello.
4. Perché è nata la sua opera?
Il mio può essere inteso come un romanzo – verità che prende spunto da uno scandalo clericale accaduto nella mia città d'origine.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
È stato fondamentale. Esso ha condizionato sempre la mia vita e la mia produzione.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere è un fatto soggettivo. Per me scrivere è voler raccontare la realtà.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Ritengo che in ogni romanzo c'è sempre presente un elemento di forte soggettività e proprio per questa ragione chi scrive attinge dalla propria esperienza, della quale non può fare a meno.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
No.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ad un mio amico.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
É possibile anche se ritengo che il libro stampato da sfogliare rimarrà sempre.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Avrà sicuramente uno spazio nel mercato dei libri.