1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato a Longobucco (CS) il 9/7/1938, risiedo a Mirto Crosia (CS) e attualmente vivo a Roma. Fin da piccolo la mia passione è stata la musica; ho studiato canto e ho composto tantissime canzoni e poesie di vario genere che inviavo, ogni tanto, ad alcune case editrici, le quali mi promettevano di pubblicarle, ma dietro compenso, che io non prendevo in considerazione, per cui i miei lavori non sono stati mai pubblicati.
Ho sempre fatto parte dell'Azione Cattolica nella quale mi interessavo, soprattutto, dei bambini in età scolare e dei giovani. Con questi, a Mirto, ho organizzato tante manifestazioni e con gli stessi ho formato un coro parrocchiale che ha rafforzato il mio desiderio di comporre canti religiosi. Le Edizioni Paoline ne hanno pubblicato alcuni. In occasione delle apparizioni della Vergine Maria, a Crosia, sono nati molti canti a lei dedicati. Ora sono in pensione ed è riesplosa la voglia di scrivere versi e preghiere, sempre di carattere religioso.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non ci sono momenti particolari. Quando arriva l'idea, la sviluppo e il tutto lo trasporto nel computer.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Non c'è un autore preferito. In ogni opera che leggo trovo sempre la parte che mi appassiona e che desta in me sensazioni piacevoli.
4. Perché è nata la sua opera?
I miei versi e le mie preghiere sono nati nei momenti che hanno colpito, maggiormente, la mia anima. C'era un bisogno che non riuscivo a trattenere e che dovevo, necessariamente, soddisfare. Infine ho raccolto il tutto in un volume che ho inviato alla BookSprint Edizioni, la quale ha deciso di pubblicarlo, affinché coloro che lo leggeranno possano trovarvi miele per l'anima.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Senza la mia formazione letteraria e il contesto nel quale ho vissuto e vivo, credo che le mie idee sarebbero rimaste nascoste in fondo al mio cuore.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Un modo per raccontare la realtà.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Tutto.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
I ragazzi del coro della parrocchia "Divin Cuore" di Mirto.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ai miei figli.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Certamente, ma senza abbandonare la carta stampata.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Utilissimo, soprattutto per coloro che non possono o non vogliono leggere.