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BookSprint Edizioni Blog

15 Mar
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Intervista all'autore - Salvatore Di Filippantonio

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato a Corleone (PA) nel 1962, sposato, padre di una figlia. In giovanissima età decido di intraprendere la carriera militare nella Marina Militare, ed attualmente faccio parte del Corpo Militare della croce Rossa Italiana quale Ufficiale nel ruolo Commissariato. Ho ricoperto incarichi di rilievo tecnico scientifico operando nel campo delle telecomunicazioni Radio e tecnologiche avanzate dei crypto-sistemi. Per dieci anni ho dato il mio contributo operando quale componente della Cellula Nazionale (FKC) con l'ESA per le attività dei crypto sistemi per le comunicazione satellitari.

Ho conseguito due diplomi tecnico professionali e successivamente ho conseguito la maturità negli studi tecnico commerciali "Ragioneria" (IGEA Perito Commerciale).
Attualmente frequento l’Istituto di Formazione Teologica Evangelica e documentazione (IFED) di Padova. Membro del direttivo della Military Christian Fellowship Italia (MCF Italia). L'associazione, che non ha fini di lucro e non interferisce nelle questioni politiche e sindacali, in rispetto delle normative vigenti in materia per gli appartenenti alle FF.AA. e FF. di Polizia nessuna esclusa e FF. di Sicurezza in genere, ha lo scopo di promuovere e diffondere la fede cristiana evangelica con il fine di sostenere, iniziative finalizzate alla testimonianza ed alla diffusione dell’Evangelo, alla promozione sociale e alla crescita spirituale di ogni persona, l’integrazione della sua dimensione umana e spirituale, della solidarietà e fratellanza, dell’equità e giustizia sociale, nella prospettiva Cristiana tra i colleghi e le loro famiglie, sostenere l’etica cristiana e militare, nel rispetto degli insegnamenti Biblici.
Naturalista e membro della Società Malacologica Italiana, nonché membro dell’Alleanza Evangelica Italiana.
Di quanto già detto di me, non ritengo di essere uno scrittore o definirmi tale, ho avuto il piacere di scrivere senza nessuna pretesa.

 

2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
La sera principalmente, e il periodo estivo dove trovo più tempo per rilassarmi e leggere e scrivere.


 

3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Non ho un autore in particolare preferito, leggo di tutto, principalmente riviste, libri a carattere scientifico o storico culturale (National Geographic). I romanzi in generale non sono la mia lettura preferita, a meno che non mi colpisca particolarmente, come ad esempio: “Crypto” di Dan Brown, “Enigma” di Robert Harris, “Nome in codice Ulisse” di Fulvio Martini, oppure “Dio è un matematico” ecc. ne potrei citare tantissimi, comunque parto dal principio che leggere è cultura e la cultura è crescita individuale. Chi legge nutre il cervello sviluppa la mente e affina i pensieri.


 

4. Perché è nata la sua opera?
Questo libro non vuole essere un mero compendio botanico o erboristico, o spiegare i misteri biblici da un punto di vista prettamente religioso.

Ma vuol far scoprire al lettore la bellezza del creato, quel progredire nel campo spirituale, e come il nostro Dio sia stato così perfetto nel collocare ogni significato simbolico al posto giusto nella Bibbia, cercando così di far cogliere il solo puro significato spirituale.
Come è scritto in Ecclesiaste al cap. 3:11, Dio ha fatto ogni cosa bella (altri traducono perfetta) a suo tempo.
Non si finirebbe mai di ragionare sul meraviglioso mondo delle piante o regno vegetale, su tutti i vantaggi e le virtù che le piante offrono all’umanità fin dalla notte dei tempi. Basti dire in generale che senza di esse lo sviluppo dell’umanità, in senso più ampio, non avrebbe avuto il progresso di cui ha goduto in questi millenni. Se pensiamo che, nel campo industriale gli elementi di origine vegetale sono presenti in quasi tutti i cicli di produzione, dall’edilizia alla farmaceutica, e non dimentichiamo tutto ciò che contribuisce al conforto delle nostre case, quindi dall’arredamento con i suoi accessori, alla profumeria, la cosmetica, sino all’erboristeria, e per ultimo e non perché meno importante, l’alimentazione e il tessile, in tutte le sue forme.
Da tutto questo si evince come il regno vegetale e l’uomo siano così strettamente dipendenti l’uno dall’altra che addirittura la presenza delle piante siano l’elemento fondamentale necessario per permettere la vita sulla terra con la produzione di ossigeno, distruggere il regno vegetale sulla terra significherebbe la morte per tutta l’umanità.
È questa essenza vitale che manifestandosi in tutto il creato ci permette di riconoscere Dio in tutto ciò che ci circonda, nella meravigliosa armonia della natura e della creazione, ecco quindi perché non bisogna andare lontano per cercare Dio.
Quindi lo scopo di questo libro è porre il lettore nelle condizioni di poter ammirare la bellezza del creato di Dio, come se ci si affacciasse facendo capolino in un meraviglioso giardino con le sue composizioni vegetali apparentemente casuali ma poste in un ordine cronologico che mette in evidenza la meravigliosa opera dello Spirito Santo e del nostro Signore Gesù dal punto di vista prettamente spirituale.
Ringraziamo Dio per questa risorsa e preghiamo che l’umanità possa avere saggezza nel preservarla.
Come si legge nel libro della Sapienza che forse evoca una frase di Platone – «Dio ha disposto ogni cosa con misura, calcolo e peso (11:20).»

 

5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
La chiesa che frequento, indubbiamente mi ha incentivato l'interesse per lo studio e per la scrittura. Poi mia moglie che ama molto leggere, ed ha una nutrita biblioteca, questo pian piano mi ha fatto amare la lettura e di conseguenza in me nel tempo a suscitato il desiderio di scrivere. Anche nostra figlia è una appassionata lettrice, e questo mi riempie il cuore di gioia per questa cosa che sicuramente la sta aiutando a crescere e maturare nel modo corretto.


 

6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere è per me raccontare la realtà, ovvero, la mia realtà di evangelico che vuole raccontare di se e di quanto amo la ricerca continua nello studio della Bibbia, difatti sto studiando presso L'Istituto di Formazione Evangelica Teologica Italiana e Documentale di Padova. Detto Corso ha un profilo universitario ed è di durata quinquennale, appassionante dinamico e costruttivo sia dal punto di vista spirituale che morale.


 

7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Tantissimo, anzitutto i miei sentimenti, ed altro, come vorrei riportare quanto è stato scritto sul mio conto e sulla mia opera, per avere un'idea di quanto ci sia di mio.

L’autore non si limita ad offrire al lettore un mero compendio di botanica, al contrario pagina dopo pagina lo accompagna in un affascinante viaggio alla scoperta delle piante presenti nella Bibbia.
Con una chiave di lettura piuttosto insolita evidenzia che le piante in quanto creature di Dio devono essere rispettate e tutelate, poiché in tutta la loro bellezza e ricchezza di significato costituiscono una risorsa fondamentale per la vita degli essere umani.
Ciò che ne viene fuori è un’opera senz’altro precisa e puntuale sul piano scientifico ma altrettanto ricca e stimolante su quello spirituale.
Il lettore, pur non essendo un appassionato né di botanica né della Bibbia, non ha potuto non apprezzare il contenuto dell’opera, poiché la stessa offre un punto di vista assolutamente inedito su entrambe le materia trattate, o meglio sul legame esistente tra piante e Bibbia.
Peraltro, risulta apprezzabile il modo in cui l’opera stessa è stata scritta.
Infatti, lo stile linguistico chiaro e a tratti aulico rende il testo raffinato e piacevolmente scorrevole. In altre parole, il testo è di facile lettura anche per i “profani”. Questo aspetto è, a parere del lettore, assai rilevante poiché un’opera che ha il merito di saper insegnare cose nuove, in un modo che non risulta mai né borioso né noioso, non può non essere definita valida e completa.
Va detto, inoltre, che leggendo il testo traspare in modo autentico e sincero l’amore e l’interesse dell’autore per ciò che scrive. Invero, in tutte le pagine che compongono il libro non emerge mai da parte dell’autore saccenteria e/o ostentazione circa le proprie conoscenze tecniche e mistiche, ma semplicemente il suo desiderio di condividere tali conoscenze affermando il proprio punto di vista.
E questo rappresenta un quid ulteriore per il testo, che risulta assai curato non solo nella forma ma altresì nel contenuto e nei dettagli.

 

8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Un caro amico fraterno che mi ha incoraggiato a scrivere, cui ringrazio, Gionathan Brasiello.


 

9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Al caro amico Marco che mi ha dato dei consigli che mi sono stati utilissimi.


 

10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
No, il cartaceo rimane il mio preferito, il toccare la carta, sottolineare, porre in evidenza, aggiungere a matita riferimenti, commenti, ecc. sono la cosa più bella, per poi rileggerli tempo dopo, e ricordare il momento e il perché delle note, è bellissimo. Il mezzo elettronico non è così entusiasmante, quando si guasta, quando si scarica, quando non riesci a salvare. Si sta perdendo il valore delle piccole cose che diventano nel tempo grandi e importanti.


 

11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Molto interessante, apre nuove prospettive, nuove soluzioni, anche per coloro che non hanno nella normalità avere le possibilità di leggere. È un traguardo tecnologico importante, utilissimo anche nella campo della didattica infantile.

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Giovedì, 15 Marzo 2018 | di @BookSprint Edizioni

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