2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Niente. Non ricerco il potere.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Conoscere la storia, un tratto della storia dell'antica Roma.
La storia insegna.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Ho combattuto un po’ ma non molto.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
“I miserabili”, Victor Hugo. L'amore e la fede redimono.
6. Ebook o cartaceo?
Non c'è differenza: tutti e due trasmettono pensiero e fantasia. Il cartaceo mi piace di più perché si toccano pensiero e fantasia
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Scrivere non è carriera.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Curiosità su un personaggio femminile che la storia ci ha consegnato depravato. "Mamma, che cosa significa puttana?" domanda Messalina seduta ai suoi piedi. Domizia la guarda: non aveva visto che la bambina era vicino. Senza scomporsi risponde: "Puttana è la donna che offre il suo atto sessuale d'amore a molti uomini che incontra e che spesso non conosce."
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Piacere.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mia moglie.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non ho esperienza.