2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
La sera, anche se non è una consuetudine.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Margherita Hack.
4. Perché è nata la sua opera?
Far conoscere senza toni nostalgici un piccolo mondo che non c'è più; trasmettere un'immagine narrata di un modo di vivere semplice con regole infrangibili necessarie alla convivenza.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Il luogo dove ognuno di noi vive, inevitabilmente forma, influisce, plasma
il carattere, costruisce la persona nel bene e nel male. Bisogna poi
saper far tesoro e sfruttarne i lati positivi.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
La realtà si può evadere solo idealmente, raccontandola come la si vorrebbe potrebbe sembrare evasione.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
L'infanzia.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
No. Alcuni fatti recenti, anche di cronaca, mi hanno riportato a quegli anni ove,
almeno per quanto mi riguarda, i bambini erano liberi, avevano spazi
infinti ove poter correre e dar sfogo ai loro pensieri, contrariamente a
quanto accade oggi con giornate scandite da mille impegni.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Nessuno.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Anche. La tecnologia, le nuove forme di scrittura/lettura sono anche l'ebook,
per comodità, velocità, varietà. Le librerie di casa sono sempre meno
fornite, si legge molto in viaggio, sui treni, nei luoghi di vacanza. Ma vi sono ancora molti luoghi preclusi all'ebook per cui credo che anche il libro stampato sopravviva di pari passo alle nuove tecnologie.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ottimo! É molto versatile e utile.