2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Il libro che consiglierei di leggere ad un adolescente è: IL CACCIATORE DI AQUILONI di Khaled Hosseini. Credo che sia un libro straordinario, ricco di insegnamenti di vita. Insegna il rispetto per le persone e per i valori, valorizza l'importanza dell'amicizia e della lealtà, e ti fa capire che dire la verità ti aiuta a vivere meglio, e che al contrario tacere o mentire su cose emotivamente rilevanti può farti scontrare con una coscienza che non sempre si è abbastanza forti per sopportare.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Considero l'Ebook una evoluzione tecnologica dei mezzi di lettura, e comprendo che in un mondo in cui la tecnologia avanza alla velocità della luce l'ebook rappresenti un mezzo per raggiungere i più giovani che altrimenti magari nemmeno leggerebbero, però trovo che ci sia qualcosa di unico e straordinario nello sfogliare le pagine di un libro. Per me la lettura non è fatta solo di parole e contenuti ma c'è anche un certo piacere in tutta una serie di cose che ruotano intorno ad un testo stampato; c'è la sensazione tattile che si prova nello sfogliare le pagine di un libro, il profumo della carta, il rumore che fa una copertina quando viene aperta per la prima volta, oppure il piacere che si prova a sfogliare un libro vecchio, vissuto, ti chiedi quante persone l'avranno letto...forse sarò all'antica, ma credo un libro debba anche essere tutto questo, anche se mi rendo conto che le innovazioni tecnologiche facilitino la vita e rendano immediati e raggiungibili concetti che altrimenti richiederebbero più tempo per essere valorizzati.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
La scrittura è per me un amore ponderato e un colpo di fulmine nello stesso tempo. Un colpo di fulmine perché apprezzando fin da piccola la lettura è normale che ti venga voglia di provare a scrivere qualcosa, credo che tutti i lettori che non siano occasionali ma che leggono costantemente prima o poi si chiedano come sarebbe scrivere un libro, o quanto meno provarci, ma ciò non significa che non sia anche un amore ponderato, perché mi rendo conto che trasmettere un messaggio, o comunque far divertire attraverso le pagine di un libro, dando una impronta precisa di quello che si pensa e cercando di trasmetterla a qualcuno che non ti conosce e non sa come sei fatta non è certo facile. Io ci ho messo 43 anni prima di provarci.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
E' difficile rispondere a questa domanda. Non c'è una motivazione vera e propria, semplicemente è sempre stato un mio sogno nel cassetto. Non so per quale motivo non abbia provato a farlo prima, forse non mi sentivo all'altezza di questo compito, ma un bel giorno di circa tre anni fa ho pensato che forse sarebbe stato meglio percorrere questo arduo compito rischiando di avere un fallimento piuttosto che vivere tutta la vita chiedendomi se sarei stata capace di farlo, in fondo non avevo nulla da perdere, allora perché non provare. La scelta del giallo è dettata dalla mia passione verso questo genere e la mia conoscenza dell'ambiente ospedaliero mi ha portata a scrivere tentando un connubio fra questi due mondi.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
In realtà in questo manoscritto non c'è nessun messaggio implicito. E' un giallo psicologico di pura invenzione ed il mio unico scopo è quello di far divertire chi legge; e anche se i contenuti psicologici possono far sorgere qualche domanda sulla psiche il mio intento quando l'ho scritto era solo quello di far appassionare chi legge anche solo la metà di quanto mi sono appassionata io nello scriverlo. Voglio che ci legge si distacchi per un attimo dalla realtà e dai problemi quotidiani e trascorra qualche ora serena perso nelle parole e in ciò che raccontano.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
La scrittura ha sempre fatto un po’ parte della mia vita anche se ha preso forma concreta negli ultimi anni. Da adolescente scrivevo un diario, mi aiutava ad affrontare i problemi, e scrivendoli nero su bianco li rendeva più facili da sopportare, era un modo per esorcizzarli, e mi permetteva di vedere con più lucidità le soluzioni che il più delle volte erano li a portata di mano.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Un singolo episodio vero e proprio non c'è. Ciò che mi ricordo maggiormente sono i volti degli amici, quelli veri, che non hanno mai smesso di credere in me soprattutto quando non riuscivo a farlo da sola, loro hanno avuto più fiducia in me di quanta non ne avessi io.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Ad essere sincera SI! Devo dire che ci ho pensato quasi tutti i giorni! Temevo di non riuscire a trasmettere al lettore l'impronta che volevo dare al testo... per fortuna sono circondata da persone meravigliose che mi hanno saputo infondere la fiducia che non riuscivo a trovare da sola.
10. Il suo autore del passato preferito?
Non riesco ad identificare un autore preferito, credo che ogni libro abbia qualcosa da raccontare e se riesce a farti porre qualche domanda rappresenta già un buon risultato. La mente umana funziona stranamente, lavora per connessioni, e ci ritroviamo alla fine di un libro a farci domande che con il libro non hanno nulla a che vedere, ma già il fatto di essersele poste dovrebbe far valere il tempo trascorso a leggerlo. Se poi devo proprio fare dei nomi mi viene da dire Nietzsche, Proust, ancora oggi le loro considerazioni sulla vita sono attuali e contemporanee, oppure Oscar Wilde, che con il ritratto di Dorian Gray ha saputo cogliere e valorizzare gli aspetti positivi del tempo che passa; più recenti Alda Merini che con le sue poesie e la sua malattia ha scalfito la corazza della poesia, lasciando un segno indelebile nella storia della poesia italiana.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Credo che con l'evoluzione della tecnologia, l'audio libro rappresenti un mezzo fantastico per permettere a persone con problemi di approcciarsi al mondo della lettura senza fare troppa fatica. Pensiamo alle persone con handicap visivi, sicuramente in questo vengono aiutate, di certo è più raggiungibile oggi un audio libro di un testo in braille, oppure pensiamo ai più piccoli, che spesso non hanno voglia di comprare un libro e leggerlo e per questo non sanno come ci si possa appassionare alla lettura, per il semplice fatto che non hanno mai provato a leggere per piacere, attraverso l'audio libro si può entrare nel mondo dei piccoli e aiutarli capire che dietro un testo si nascondono esperienze meravigliose, è un po’ come viaggiare con la mente verso mondi nuovi, è il treno di chi non può viaggiare, e chissà magari potrebbe rappresentare l'inizio di un amore sfrenato per la lettura in tutte le sue sfaccettature, che per esperienza personale posso dire che quando entra in punta di piedi nel momento giusto poi ti ritrovi ad amare per la vita.