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23 Feb
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Intervista all'autore - Giuseppe Macrì

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Mi chiamo Giuseppe e attualmente vivo a Perugia.

Sono un neolaureato alla magistrale in Filosofia sempre a Perugia e, un double degree in Ontologia Trinitaria nell'Istituto Universitario Sophia (FI)
Adesso studio per superare il concorso di Dottorato in filosofia estetica.

Un giorno mi piacerebbe insegnarla.
Ho scelto Perugia perché non è caotica, e per me è fondamentale, perché sono una persona che ama il silenzio e fare lunghe passeggiate nel verde, e come sappiamo Perugia è l'ideale.
Poi si studia bene, e, posso coltivare i miei sogni in silenzio.
Non sono asociale però durante la giornata voglio trovare un momento per dedicarmi cioè per stare da solo, è un modo per allontanare le chiacchiere o discorsi che non mi piacciono.
Arrivo da un paesino del Crotonese che si chiama Petilia Policastro, ha sei mila abitanti circa, un paese pieno di storia, nel mio piccolo paese è collocata la sacra spina, la spina centrale che stava nella corona di Gesù Cristo.
Si mangia bene e si vive bene, ma come sappiamo il futuro te lo devi creare tu, se resti nell'attesa, non concludi niente nella vita.
La passione per la scrittura ce l'ho da sei anni, ma scrivevo poesie e saggi senza dagli nessun peso, nel corso degli anni ho scritto tanto, ma tanti l'ho persi per colpa dei traslochi.
Ho iniziato a dargli peso quando sono entrato nel periodo più triste della mia vita, ho attraversato un periodo di malinconia e angoscia (per metà colpa di una donna) e da li che ho iniziato a scrivere senza sosta venivo ispirato da tutto: società, persone e principalmente dal colore della notte, dormivo di giorno e scrivevo di notte, la notte era diventato il mio giorno.

 

2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Nell'arco della giornata? si può dire giornata ?

Io preferisco la notte, il mio giorno è la notte, il colore della notte mi rispecchia, la notte è un silenzio romantico dove tutti dormono e io mi posso dedicare alla scrittura.
posso spaziare tra i miei pensieri.
Scrivere poesie non è facile, perché con delle semplici parole definisci te stesso, persone o cose astratte create dal tuo cervello, la poesia è un dipinto di parole che alla fine raffigura qualcosa di specifico.
Sì, preferisco la notte per scrivere.

 

3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Il mio autore contemporaneo preferito è Albert Camus.

Perché è stato un filosofo che combatte le ingiustizie sociali ed è stato un l'unico a studiare i turbamenti dell'animo umano difronte all'esistenza.

 

4. Perché è nata la sua opera?
La mia opera è nata da momenti di interiorità e lucidità mentale, ho messo in moto diciamo l'idea di pubblicarla giusto per provare come l'emozione di leggere quello che avevo scritto e essenzialmente di leggere il mio nome sopra una copertina di un libro.


 

5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
A dire la verità la mia formazione letteraria mi ha aiutato, anche perché il mio bagaglio filosofico mi ha permesso di pensare e, di viaggiare oltre universo.. (ma con i piedi restavo a terra)

ma nel contesto sociale dove vivo attualmente direi che non mi ha aiutato, e, il luogo dove ho vissuto prima che mi ha insegnato e mi ha conoscere persone di tante culture diverse che mi hanno insegnato tante cose interessanti.

 

6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Per me tutte e due.

se dovessi scegliere, sceglierei, una evasione dalla realtà.

 

7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Di me ci sarebbe almeno il 50%


 

8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Solo la notte.

Qualcuno di specifico ?
la gente, il loro porsi, e, il loro modo di pensare che mi han ispirato.
e, aggiungerei qualche delusione… in generale

 

9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ho scritto poco, ma quei pochi romanzi che ho scritto gliel'ho fatti leggere a una mia cara amica.


 

10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Secondo me l'ebook non può sostituire il libro,

è vero che così tanti alberi si salverebbero, ma e anche vero che il libro ha tanti secoli e non può essere messo in secondo piano, l'eleganza di sfogliare le pagine e di annusare le pagine dei libri appena stampati, il fascino di farti una piccola biblioteca a casa.
il libro è fondamentale per l'uomo, il libro è un essenza umana.

 

11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
E' molto interessante.


E' una bella invenzione, principalmente per i bambini, quando sono stanchi la sera, prima di andare a dormire ascoltano un racconto su questa nuova frontiera dell'audio-libro.

 

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Venerdì, 23 Febbraio 2018 | di @BookSprint Edizioni

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