3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Non si possono riassumere le emozioni ma, se proprio, devo, scrivere "La mantide" per me è stato come fare un viaggio, solo che questa volta il mezzo di trasporto era la penna e la destinazione l'ANIMA.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Il titolo è stata la cosa più semplice ed immediate, al di là di quello che può suggerire il titolo del mio libro nasconde anche Altro ed è perfetto per la storia.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Oh mio Dio questa sì che è una domanda difficile. Senz'altro porterei con me I libri di Valerio Manfredi, adoro il modo in cui racconta la Storia ma mi piacerebbe anche Nathaniel Hawthorne, mi piace la letteratura Americana.
6. Ebook o cartaceo?
Il progresso deve inevitabilmente coinvolgere le nostre vite ma, sarò all'antica, l'odore di un libro, di una pagina, vale molto di più di un freddo ebook. Non me ne vogliano gli internauti ma il libro è il libro, sfogliare un libro significa viaggiare con la fantasia, bere dalla coppa del sapere, scuotere i sentimenti più profondi.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Scrivere mi è sempre piaciuto ma non avrei mai pensato di poterne fare un mestiere vero e proprio. E' iniziato tutto per gioco come un po' tutto nella mia vita: ho iniziato con un journal intime, come dicono i francesi, poi tutto è diventato più serio, mi ha preso talmente che non ho potuto più farne a meno.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Il libro è inevitabilmente legato alla mia tesi di laurea su Roger Caillois e alla mia insegnante di letteratura francese. L'interesse di questo scrittore per gli insetti nonchè il mistero legato alla figura della mantide e all'ossessione artistica di un gruppo di pittori del XX secolo mi ha affascinata a tal punto da approfondire l'argomento e costruirci una storia fittizia attorno. Ma il tutto ha preso forma quando per la prima volta sono entrata nella Cappella San Severo a Napoli: sembrerà strano ma nella sala delle macchine anatomiche ad un certo punto ho ascoltato una conversazione tra due turisti francesi proprio sulla mantide e il suo comportamento. Il fascino e la magia di quel luogo hanno fatto il resto.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
E' come plasmare materia... forse è paragonabile ad un ginecologo che aiuta una partoriente a mettere al mondo il proprio figlio, all'emozione del dottor Frankenstein quando "la cosa" prese vita, allo scultore che dà forma alla sua opera, al semplice falegname che lima il legno. E' qualcosa di tuo, solamente tuo, che nessuno può portarti via, è adrenalina allo stato puro.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mio padre naturalmente, il mio giudice più severo e onesto, la mia coscienza maschile.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Una buona idea ma, come dicevo prima, niente sostituisce il cartaceo. Tuttavia credo che sia una proposta interessante e che possa essere d'aiuto a chi deve privarsi della lettura visiva.