4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Credo sia un amore ponderato, che sfocia in un colpo di fulmine quando nel cassetto c'è abbastanza materiale per diffondere le proprie idee, le emozioni inascoltate di gioventù, accantonate per essere tirate fuori al momento opportuno.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Il bisogno di esternare i miei pensieri sulla vita di tutti i giorni, che è diventata un vero bollettino di guerra. Scrivo per ricordare le cose belle o brutte che accadono, trasferendo nei miei personaggi le cause e le reazioni che scaturiscono da questi eventi.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Io dico sempre che dopo la tempesta arriva sempre il sereno. Al lettore la capacità di discernere quando ci sarà un cambio di rotta, un'inversione di marcia, che non può non venire, e sarà carico di speranze e aspettative per tutti.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Tutte e due le cose. Quando mi sono accorto di avere abbastanza carne sul fuoco, con l'ausilio di alcune Case Editrici, ho apparecchiato e invitato al banchetto parenti, amici conoscenti.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Non uno, ma tanti e quale menzionare è difficile. Il libro è suddiviso in due racconti e in entrambi i casi si possono cogliere i momenti più significativi del mio vivere quotidiano. Nel primo la necessità di costruire con la fantasia un'isola dei sogni dove rifugiarmi nei momenti meno felici; nel secondo la capacità di sottrarmi alle difficoltà della vita e riemergere a nuova esistenza, mettendo in atto metafore e aspirazioni..
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Più di una volta, soprattutto quando la fantasia non mi veniva in aiuto e facevo fatica ad esprimere i miei pensieri. Tuttavia ho fatto ricorso alla forza di volontà e sono andato avanti con tenacia, arrivando alla pubblicazione di questo 5° libro.
10. Il suo autore del passato preferito?
Uno scrittore russo dal nome Ivan Kossorowsky che ha scritto un'opera che, personalmente, ritengo un capolavoro della letteratura mondiale: Sonia la deportata in Siberia. Sono molto legato a questo libro, suddiviso in 200 fascicoli per un totale di 3000 pagine, tanto che ogni 3 o 4 anni lo rileggo sempre volentieri.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audiolibro è un metodo di lettura che, a mio avviso, ha superato ogni aspettativa, arrivando a fare la felicità dei tanti non vedenti. Riscoprire di poter rileggere, sia pure attraverso le parole di un lettore, un libro caro del quale si era persa perfino la memoria, è una cosa talmente emozionante che fa addirittura sognare e...sperare. Il progresso è inarrestabile e sciorina tante di quelle invenzioni che un domani ci potrà toccare anche di persona.