4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Ho avuto, sin da subito, le idee molto chiare. Sono una pensatrice di notte e una sognatrice di giorno. Non ho faticato per trovare un titolo che fosse adatto alla storia. Dopo le prime pagine scritte avevo già deciso. "Zucchero, miele e veleno" e quello è rimasto.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Porterei con me i libri di Carlos Ruiz Zafon. Adoro il suo stile letterario che ha saputo conquistare anche il pubblico adulto nonostante le trame dei suoi libri siano avvolte da un alone misterioso spesso meta di giovani lettori.
6. E-book o cartaceo?
Avendo anche un blog di scrittura personale ho notato che molti miei followers erano in attesa del mio libro cartaceo. Sono dell'avviso che l'odore della carta stampata, rilegata e impreziosita da una bella copertina non ha eguali. Trovo che l'e-book sia una comodità tecnologica indubbiamente all'avanguardia. Un libro tra le mani conserva un fascino d'altri tempi cosa alla quale io non potrei mai rinunciare.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Scrivevo già da piccola. All'età di sette, otto anni passavo ore a inventare storie e personaggi. Raccoglievo i miei racconti in agende che dopo ore di lavoro si trasformavano in fagotti di carta piuttosto spessi. Non ho mai smesso di scrivere fino a quando non mi sono resa conto che ero pronta per fare il grande salto ovvero scrivere al fine di essere letta.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Il mio libro nasce dal desiderio di cambiamento. Tanto il mio personaggio trova il coraggio di lanciarsi in una vita rinnovata, abbandonando per così dire il vecchio mondo, tanto ho fatto io. Scrivere dalle quattro alle sei ore al giorno ha rinnovato il mio vecchio stile di vita insegnandomi a proporzionare senza sprechi, il tempo all'interno delle ventiquattro ore. L'aneddoto sta nel desiderio di cambiamento, coraggio e spensieratezza elementi più che mai necessari per poter vivere e non sopravvivere alla vita.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Ho lavorato per mesi senza mai pensare a come mi sarei sentita una volta terminato. Ho vissuto un piacere quotidiano divertendomi. Una volta concluso il lavoro ho preso atto d'aver scritto un libro e la soddisfazione è stata notevole.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Ho fatto leggere il libro a mia suocera una lettrice incallita. Il suo entusiasmo è stato contagioso. Non la ringrazierò mai abbastanza per avermi accompagnata in questo viaggio unico!
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audiolibro è una frontiera che sta sovvertendo anche alcuni metodi di insegnamento. Sono una realtà emergente che si sta facendo largo a piccoli passi dunque ben venga.