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31 Ago
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Intervista all'autore - Agata Bonanno

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?

Sono nata e cresciuta in un paese della provincia di Catania, alle pendici dell'Etna. A Catania ho vissuto un lungo periodo della mia vita, prima da pendolare per seguire il ciclo di studi, fino alla laurea in Pedagogia, poi perché ho sposato un catanese e abbiamo messo su casa a Catania vivendoci per diversi anni e dove sono cresciuti anche i nostri due figli. Adesso non abitiamo più in città, ma i luoghi di cui parlo nel romanzo sono veri.



2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?

Un libro Di Enrico Brizzi "Jack Frusciante è uscito dal gruppo" che ho letto anni addietro e di cui ho visto anche il film... bellissimo. Mi ha affascinato per il messaggio che contiene e cioè che per crescere, si deve andare allo sbaraglio, alla scoperta della vita, con i suoi successi e i suoi errori. Tuttavia consiglierei anche la lettura di opere di grandi autori classici che regalano un buon bagaglio culturale.



3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ e-book?

Io sono tradizionalista e mi rammarica il pensiero che un giorno il libro cartaceo possa sparire o essere sopraffatto dall'e-book. Amo il profumo della carta e amo scrivere con la penna più che con il computer. Il contatto con la carta, quando tengo un libro tra le mani, mi avvicina ai personaggi che vivono in quella storia, li rende vivi.



4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?

Credo che il dono della scrittura, così come quello della musica o di ogni altra forma creativa d'arte in genere, sia una connotazione che ci si porta dietro dalla nascita, fa parte del DNA di una persona, è una componente stessa dell'essere di quella persona.



5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?

Non esiste un motivo particolare che mi ha spinta a scrivere questo libro, se non il piacere di scrivere, così come per altri racconti. Tuttavia, questo libro, che racconta una emozionante storia di vita, nella quale alla fine vince la voglia di ricominciare, mi ha dato modo di far rivivere, attraverso il vissuto di alcuni personaggi, emozioni e ricordi di persone care e di altra gente che ho incontrato lungo la mia strada.



6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?

Il messaggio più importante che desidero comunicare al lettore è la riflessione che la vita nella sua essenza è un miracolo, e che comunque vada il suo corso, ogni uomo conserva dentro di sé un grande potere... quello di ricominciare.



7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?

Nel mio caso ho scoperto che mi piaceva la scrittura già da quando ho imparato a scrivere alle elementari, era come un bisogno quello di trasferire sulla carta pensieri, poesie, impressioni quotidiane. Negli anni ho cominciato a scrivere racconti, canzoni, fiabe, testi teatrali e ancora oggi tutto ciò che mi emoziona si traduce sotto forma di scritto.



8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?

Sì. L'episodio in cui il protagonista, da piccolo, riceve in dono dal suo papà che di mestiere fa il manovale, un cappello fatto con la carta di giornale e gli sembra un regalo straordinario.



9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?

No. Ho sempre avuto chiara in mente la storia che volevo scrivere ed ho completato il libro in pochi mesi, giusto il tempo di dare un'anima ai personaggi, affinché potessero raccontarla.



10. Il suo autore del passato preferito?

Sicuramente Dante Alighieri... e una cosa che ascolterei volentieri in audio libro potrebbe essere La Divina Commedia.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Dico che rispetto all'e-book, l'audiolibro mi affascina maggiormente, forse perché vengo da una generazione che ascoltava alla radio i racconti a puntate e inoltre adoro ascoltare la musica in cuffia.

 

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