3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Non mi piacciono e neppure mi interessano; le volte che ho cominciato, ho smesso subito: sono fermo al 900!
4. Perché è nata la sua opera?
Perché leggevo troppa letteratura e non sapevo dove mettere i resti.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Fino alla quinta elementare, moltissimo (una mia zia possedeva l'intera collana della Scala d'Oro!). Dopo, solo i libri di fantascienza di mio padre.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
È un modo per smascherare la realtà.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Non lo so.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sì, una persona che è l'icona della narrazione.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A un amico italiano, "dantista" (lui dice cosi) all'Università di Barcellona.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?
Speriamo di no.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Tutto il male possibile.