3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ e-book?
Personalmente non saprei rinunciare al fascino di un libro cartaceo tra le mani. Il rumore della pagina che scivola tra le dita o il profumo di un libro nuovo, sono insostituibili. Adoro la tecnologia e provengo da studi universitari di stampo telematico, pertanto video lezioni o e-book sono strumenti che conosco bene, così come le dispense in pdf. Eppure preferisco sempre stampare in cartaceo il materiale da leggere per poterlo sottolineare o magari segnare appunti.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
La scrittura è un qualcosa che mi accompagna da almeno 20 anni. Scrivo relazioni per i miei clienti, preparo la didattica dei corsi di formazione per la categoria degli amministratori di condominio.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Questo mio libro è la pubblicazione della mia ultima tesi universitaria. L'argomento è tratto dal mio lavoro quotidiano: l'amministrazione di Condomini. Non mi sono limitato ad illustrare il lavoro dell'amministratore nelle varie legislazioni europee, arrivando, invece, a prenderne spunti per individuare elementi che potessero migliorare il nostro sistema. Trovo che nella vita occorra sempre migliorarsi e per farlo sia necessario il confronto con realtà diverse dalla nostra. Profondamente insoddisfatto del sistema attuale che il legislatore ha realizzato attorno alla figura dell'amministratore italiano, ho esposto il mio pensiero su di un testo. Inoltre, nella volontà di dargli risalto mediatico, mi sono indirizzato verso la sua pubblicazione in modo che anche altri potessero leggerlo.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Il libro in questione è un manuale, non un romanzo. L'obiettivo del mio lavoro è innanzi tutto cercare di esprimere il mio disappunto sulla legge 220/2012 nota ai più come la "riforma del Condominio", che rappresenta una vera e proprio occasione mancata dal legislatore. Abbiamo atteso 70 anni una legge che avrebbe dovuto dare nuovo slancio al settore e alla professione ed invece così non è stato. Nel mio lavoro ho cercato, seppur sinteticamente, di indicare alcuni aspetti che avrebbero meritato una maggior attenzione, anche alla luce della loro diversa trattazione in altri Paesi europei.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Scrivere fa parte della mia vita. Si interagisce con i clienti, ma anche con i collaboratori. Da anni, preparo contratti, bilanci, lettere, informative, risposte ad altre richieste. Predispongo consulenze, materiali didattici per i corsi di formazione. La scrittura è diventato per me uno strumento di utilizzo quotidiano ed ogni giorno cerco di usarlo nella maniera più chiara e comprensibile possibile.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Il lavoro è stato completamente realizzato da me, seppur partendo da un precedente manuale realizzato da un team di ANACI (forse la maggiore associazione di amministratori in Italia), nel 2010. Tuttavia, un paio di amici avvocati sono stati prontissimi a fornirmi materiale utile e questo mi ha fatto immensamente piacere.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Trattandosi, sostanzialmente, della mia tesi universitaria, ovviamente no!! Da quando avevo sostenuto l'esame di diritto privato comparato, oltre 3 anni fa, avevo sempre questo pensiero: realizzare un lavoro che mi consentisse di confrontare l'amministratore di condominio italiano con quello di altri Paesi europei e quindi non vedevo l'ora di completare il percorso di studi, per poterci lavorare.
10. Il suo autore del passato preferito?
Il primo libro che ho letto interamente, è stato “Ivanhoe” di Walter Scott, il primo romanzo storico. È chiaro che lui non può che essere il mio autore preferito, poiché è riuscito a catturare la mia attenzione di lettore. Successivamente ho letto quel libro per ulteriori 6 volte.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audiolibro, in un'era come questa di frenesia nella vita quotidiana, rappresenta a mio avviso una interessante risposta a quanti non trovano il tempo di sedersi e leggere. Personalmente, però, ribadisco che non rinuncerei al formato cartaceo, unico in grado di poter far sognare una persona.