3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Kent Haruf autore della trilogia della pianura e Anselm Grun
4. Perché è nata la sua opera?
Perché volevo sapere se quello che scrivo e che sento può valere anche per gli altri.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Siamo sempre il prodotto dl contesto sociale in cui viviamo, tuttavia la poesia è qualcosa che in qualche modo è sempre attuale come i Salmi della Bibbia scritti più di 2500 anni fa, la poesia attualizza e svela l'uomo a se stesso da sempre, e in fondo nell'anima l'uomo è sempre uguale a se stesso, desidera sempre le stesse cose...
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere poesie è un bisogno insopprimibile di mettere in parole l'impronta più profonda che la vita ci lascia nell'anima, può essere realtà o sua evasione.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Tutto me stesso è nelle mie poesie, anzi ogni poesia è una parte di me stesso tanto da provare pudore e timore nella sua pubblicazione: pudore perché la parte più profonda di me è messa in mostra senza difese; timore perché con la lettura da parte degli altri è come se questa parte non fosse in qualche modo più mia…
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Non qualcuno ma qualcosa... la ricerca di una felicità impossibile e la speranza che la sofferenza del vivere sia trasfigurata nell'amore.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A nessuno in modo integrale.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?
Io credo nel corpo del libro credo che abbiamo bisogno di un contatto fisico con lui come di un buon amico a cui ritornare la sera sorseggiando un bicchiere di vino.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Per la poesia è importante la parola citata di modo che si oda la voce con la stessa declinazione che l'anima ha avuto nello scegliere la parola scritta.