3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ e-book?
Penso non sia normale, neanche con il passare del tempo.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
È sicuramente una motivazione di desiderio di trasmissione, di contatto umano e va al di là del tempo.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Estendere e trasmettere pensieri e valori, ed emozioni, personali e non, per i credenti e non credenti, con libertà di scelta.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Sono le piccole cose che possono dar gioia e valore alle cose, che rendono mature le creature. Un invito e preghiera per tutti, "Non lasciamolo solo il dolore dell'uomo".
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
C'è da sempre. Da bambina scrivevo nella carta dei cerini di mio padre, dei pensierini che poi mettevo nella tasca della giacca sua, che si ritrovava, anche quando si trovava in ufficio, lui leggeva alche ai suoi colleghi.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Le poesie che ho dedicato a mia madre, che amo tanto, e a mio padre, che non ho più, i fatti di cronaca che mi colpiscono profondamente, sono fatti umani profondi, laceranti.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Non mi è mai successo, per ora.
10. Il suo autore del passato preferito?
Carlo Carretto, e Romano Guardini.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso sia positivo.