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03 Dic
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Intervista all'autore - Santi Sfragano

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?

Per me scrivere vuol dire riuscire a mettere su carta quello che difficilmente riuscirei a dire oralmente. Uso la scrittura come alternativa per esprimere al meglio le mie emozioni, sensazioni, angosce e gioie; visto che sin da adolescente ho iniziato ad usufruire del mezzo della scrittura, più che per scrivere romanzi, per scrivere in particolar modo poesie e versi che mi rappresentano. Mentre nel caso particolare della scrittura di questo mio primo libro, scrivere per me è stato un modo per annunciare un messaggio o meglio una testimonianza sotto forma di romanzo per raggiungere più persone possibili.




2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?

Direi che sicuramente c'è molto di me nel personaggio del protagonista "Cristoro", visto che attraverso questo personaggio ho spiegato un lavorio interiore che io stessa ho vissuto. Solo che "Cristoforo", secondo il racconto del libro, ha deciso di annunciare la Verità, predicando negli ospedali e nelle piazze, mentre io l'ho fatto dando origine a questo libro.



3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.

Scrivere quest'opera, per me, ha significato molto. È stata una sfida contro il tempo, quei ritagli di tempo che ho dovuto procurarmi per cimentarmi in questa avventura piuttosto impegnativa, essendo mamma a tempo pieno di due bambini di nove e sei anni. Quindi non nascondo che è stata una grossa fatica, ma la motivazione era talmente forte che mi ha fatto superare ogni difficoltà. Beh, Gesù ci esorta a non nascondere i nostri talenti e la nostra fede, ma ci invita a farli fruttificare mettendoli a disposizione del prossimo. Quindi da buona cristiana cattolica ho ritenuto doveroso usare questo canale della scrittura, a me consono, per avvicinare più persone a Dio.



4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?

La scelta del titolo è stata la cosa più semplice da decidere, poiché è stata la prima cosa che ho subito definito, infatti da lì è venuta fuori tutta la trama del romanzo.



5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?

Se mi state chiedendo qual è il mio scrittore preferito, vi rispondo subito che non ce l'ho... io amo leggere di tutto, a prescindere dallo scrittore, è la trama quello che m'interessa particolarmente. Le mie letture spaziano dal teatro pirandelliano alla vita dei Santi. Ultimamente ho molto apprezzato i libri di Khaled Hosseini, "Il cacciatore di aquiloni", "Mille splendidi soli" e "L'eco rispose". Ma su un' isola deserta non potrei non portare con me la Bibbia e poi se potessi, porterei tutti i volumi de " L'Evangelo come mi è stato rivelato" di Maria Valtorta, poiché in quest'opera sono narrati molti episodi e insegnamenti della vita di Gesù, dettate da Lui stesso alla mistica Valtorta. E quindi leggerlo mi farebbe sentire meno sola e potrebbe essere un'occasione per approfondire ancora di più la mia fede.



6. E-book o cartaceo?

Sicuramente cartaceo, l'E-book è una valida alternativa in un mondo sempre più tecnologico, ma non potrà mai sostituire il profumo di un libro appena acquistato e dopo averlo letto, il piacere di riporlo nella propria libreria come un trofeo, dato che, in un certo qual modo, ha arricchito la tua vita.



7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?

Riuscire a scrivere un libro è stato da sempre uno dei miei più grandi desideri, ma non avendo mai trovato una motivazione valida per farlo, e non avendo i collegamenti giusti con i vari editori, ho sempre accantonato questo mio desiderio che mi sembrava irraggiungibile. Poi spulciando su internet e trovando la Booksprint come editore molto disponibile, ho deciso di mettermi subito all'opera, pensando che quello era il momento giusto per realizzare il mio sogno. E così è stato: la motivazione l'avevo, l'editore pure e da lì tutto ha avuto inizio.



8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?

In un periodo come il nostro di forte scristianizzazione, di perdita dei valori e della fede, l'idea nasce dal desiderio di far conoscere a più persone possibili quanto sia di vitale importanza "l'amicizia con Dio", poiché una volta aver alimentato il dono della fede, l'uomo è in grado di affrontare al meglio tutte le avversità che la vita ci mette di fronte: le sofferenze, la morte, il senso della vita, etc... Questo libro nasce per dare una speranza a tutti coloro che non hanno trovato un senso nella vita, che non riescono a superare la perdita di una persona cara, o ogni giorno devono fare i conti con la paura della morte. Ma tutto in questa vita ha un senso, anche se a volte, a noi appare incomprensibile, e tutto il dolore un giorno si trasformerà in una gioia che mai più nessuno potrà sottrarci!



9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?

È davvero una grande emozione, che mi ripaga di tutti i sacrifici che ho dovuto fare per dare vita a questa "creatura". Da mamma, per me è stato come dare alla luce un "terzo figlio", dopo una "gestazione" di circa nove mesi, ho portato, più che nel mio ventre, bensì nella mia mente questa idea, andando incontro a dei momenti di gioia ma anche di sfiducia, pensando di non essere in grado di riuscire a portare a termine questo progetto. Ma con l'aiuto di Dio è poi venuta "alla luce" questa mia " creatura" della quale sono molto orgogliosa, non tanto per trarne un vantaggio personale, ma per essere d'aiuto a chi si cimenterà nella lettura di questo romanzo, il cui titolo non dimentichiamolo è : "La straordinaria forza della Verità".



10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?

La prima parte è stata mia madre a leggerla, dandomi così dei validi suggerimenti per la scelta dei nomi dei personaggi, che poi sono risultati di grande rilevanza, e per questo le sono grata. Ma una volta finito, è stata mia sorella a leggerlo per prima, tutto per intero.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Penso che sia una bella invenzione, soprattutto per quelle persone che hanno difficoltà a leggere, ma anche un nuovo modo piuttosto gradevole per leggere un libro. Sinceramente apprezzo molto l'audio poesia e spesso ho ascoltato molte poesie con immenso piacere, ma non ho mai letto un libro per intero attraverso questo nuovo modo di lettura.

 

 

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