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31 Ago
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Intervista all'autore - Werther Pattuelli

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?

Non è certamente mia intenzione diventare scrittore. È stato solo un desiderio forse inconscio di mettere per iscritto i miei pensieri. Le mie origini non sono assolutamente letterarie. Sono Geometra, ha svolto questa professione da sempre in una piccola cittadina (Bagnacavallo) in provincia di Ravenna e la mia attività si è sviluppata in questo settore. Le mie origini familiari sono modeste e la formazione me la sono guadagnata leggendo e studiando.



2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?

I momenti che riesco a strappare al mio lavoro li dedico alla scrittura ma non in modo continuativo in quanto per me la scrittura è un momento di ispirazione che va catturato nel momento in cui arriva. Anche la notte è un buon momento per scrivere. Da solo, coi tuoi pensieri. È strano come la notte siano diversi dal giorno!




3. Il suo autore contemporaneo preferito?

Dal punto di vista scientifico, sicuramente il mio preferito è Stephen Hawking. Condivido molto quello che scrivono Carlo Rovelli e Guido Tonelli, sempre in campo scientifico devo aggiungere il grande Isaac Asimov (dovrei aggiungere Jhon Steinbeck, ma non so se si possa considerare contemporaneo). Dal punto di vista letterario mi piace molto Simenon. Marco Santagata come grande "Dantista" lo apprezzo molto insieme con Giorgio Petrocchi. La lista sarebbe lunga. Dovrei mettere in prima fila Dante, anche se non è contemporaneo. (Ma siamo sicuri che non lo sia?)



4. Perché è nata la sua opera?

È nata come sfida con mia figlia Claudia. Lei è molto appassionata di Vasco Rossi (è Vaskosconvolta) e sapendo che io, altrettanto entusiasta di Vasco, sono irrimediabilmente sconvolto da Dante mi ha voluto mettere alla prova per vedere se Vasco e Dante hanno punto di contatto. Il gioco è stato fatto ed ecco qua il libro.



5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?

È chiaro che il contesto sociale in cui vivi influisce sulle tue scelte di vita e sui tuoi comportamenti ma la formazione letteraria la si acquisisce col tempo ed in base alle letture ed agli interessi che ti crei nella vita. Credo che la mia formazione letteraria e culturale in genere abbia ricevuto poche influenze dal contesto sociale in cui vivo.



6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?

Per me scrivere è un modo di raccontare la realtà in modo fedele. I miei libri scritti fino ad ora sono quasi delle sedute di analisi, dico quello che penso e sento. Il desiderio di scrivere un romanzo non è ancora arrivato ma credo che non sia nelle mie corde. Un libro di racconti, quello sì mi piacerebbe scriverlo.



7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?

Quello che ho scritto in questo libro è al limite dell'autobiografico. I sentimenti descritto sono reali, le emozioni analizzate sono sincere, non riuscirei a descrivere un'emozione se non l'avessi vissuta.



8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?

Mia figlia Claudia ( o Klaudia come la chiamo io utilizzando la K del Kom Vasco). Lei mi ha spronato, mi ha consigliato, mi ha indirizzato verso i sentimenti del popolo di Vasco, mi ha depurato i testi da inutili descrizioni, insomma mi ha dato l'input necessario. E poi mi ha aiutato nel momento in cui Dante prendeva il sopravvento su Vasco, e questo è stato un continuo stimolo a non evadere troppo.



9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?

Naturalmente a mia figlia Claudia, anzi è stata l'unica che lo ha letto in anteprima.



10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?

Purtroppo sì. Io sono affezionato al libro cartaceo. Nessuno mi costringerà a leggere un libro su uno schermo. Il fascino della pagine che scorrono fra le dita, la gioia di prendere appunti a margine, la carezza della carta ogni volta che si gira la pagina… vuoi mettere ?



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Vale quello che ho detto nella risposta precedente. Comunque se questo può essere un metodo per divulgare la cultura, ben venga. Meglio leggere un libro su un video oppure ascoltarlo piuttosto che disinteressarsi dal conoscere un'opera.

 

 

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