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BookSprint Edizioni Blog

Intervista all'autore - Werther Pattuelli

Venerdì, 22 Settembre 2017 11:47

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?

È un momento di introspezione, non mi richiede particolare impegno, lascio liberi i miei pensieri come se stessi parlando a me stesso, poi successivamente rileggo quello che ho scritto e correggo quelle frasi che nell'impulso di scrivere presentano imperfezioni o magari espressioni dialettali. L'emozione la provo nel rileggere concetti che nell'immediato mi erano sfuggiti o che avevo interpretato in modo impreciso.



2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?

Non essendo un romanzo, tutto quello che è presente in questo libro fa parte della mia vita reale. Sono pensieri, considerazioni, sentimenti ed emozioni che fanno parte di me. Naturalmente sono concetti che sono maturati in me nel corso della mia vita e quindi l'unica difficoltà è stata quella di metterli in ordine e cercare di spiegarli nel modo più comprensibile. Tutto ciò che ho espresso sono il riassunto dei miei sentimenti reali.



3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.

È stato quasi l'espressione di un bilancio di vita. Mi è balenata alla mente una frase di Dante nella Divina Commedia e su quella ho elaborato un ragionamento che man mano che si sviluppava mi ha portato a considerazioni che nemmeno pensavo di poter esprimere correttamente. Alla fine mi sono reso conto che avevo scritto quello che veramente volevo dire.



4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?

Praticamente il tiolo l'ho scritto prima del libro. Tutto è partito da un racconto di Edgar Lee Masters tratto dall'Antologia di Spoon River (praticamente il blasfemo) al quale si sono abbinate alcune terzine di Dante tratte dalla Divina Commedia. A questo punto il gioco è stato fatto ed il blasfemo che ha dato il titolo al libro sono diventato io.



5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?

Questa è la domanda più facile. Naturalmente porterei la Divina Commedia di Dante. Questo capolavoro contiene il sapere umano almeno fino al medioevo e previsioni scientifiche che vanno oltre al suo tempo. Naturalmente dovrei portare tutti i trattati di filosofia, storia, mitologia, matematica, scienza, biologia, ecc, ecc. citati da Dante e pubblicati fino al 1300. Non potrei fermarmi però alla Divina Commedia ma avrei moltissimi altri testi che vorrei portare, ma l'elenco sarebbe troppo lungo e rischierebbe di essere incompleto.



6. E-book o cartaceo?

Qui non ho dubbi: cartaceo, naturalmente. Il fascino che si prova a sfogliare le pagine di un libro non ha eguali. Addirittura il profumo delle pagine di un testo ha qualcosa di inebriante. Fra e-book e cartaceo non c'è competizione.



7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?

Non è la carriera di scrittore che mi ha mosso a scrivere alcuni libri. È stato un voler catalogare alcuni miei pensieri, più che altro perché non andassero persi prima che l'inevitabile progredire del tempo li facesse evaporare nell'oblio. In questo modo potrò sempre andare a rileggere quello che in un dato periodo della mia vita mi passava per la mente.



8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?

L'idea come ho detto è venuta per caso. È stata quasi una sfida con me stesso. Mia figlia mi ha sempre sollecitato a scrivere, le avevo raccontato di come, quando frequentavo la scuola, il professore spesso mi chiamasse alla cattedra a leggere i miei componimenti. Le faceva ridere il fatto che io mi vergognassi a quelle dimostrazioni, ma questo forse è stato lo stimolo a mettere per iscritto i miei pensieri. Questa curiosità di mia figlia forse è stato l'aneddoto che mi ha dato lo spunto per scrivere questo libro.



9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?

È un'emozione che non credevo di poter provare, comunque è stata una soddisfazione, spero di non aver peccato di vanità o presunzione. Comunque devo ringraziare Vito Pacelli e tutto lo staff della Book sprint che mi ha dato questa opportunità. La professionalità che ho incontrato mi ha facilitato ed incoraggiato nella decisione. È stato facile affidarmi e fidarmi della BookSprint.



10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?

Sicuramente mia figlia. Lei è stata lo stimolo a scrivere quest’Opera (e non solo questa) e sono soddisfatto che sia stata la prima a leggerlo. Come per Dante l'ultima parola delle tre cantiche della Divina Commedia è "stelle" nel mio libro l'ultima parola è "figlia".



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

In questo universo mediatico sarà sicuramente inevitabile che il futuro vada verso l'espansione del metodo audio-visivo della lettura, ma a me piace ancora pensare di poter vedere seduto sulla panchina di un parco un giovane che sfoglia le pagine di un libro. Magari il mio.

 

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Pubblicato in Interviste agli Autori

Intervista all'autore - Werther Pattuelli

Mercoledì, 31 Agosto 2016 17:00

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?

Non è certamente mia intenzione diventare scrittore. È stato solo un desiderio forse inconscio di mettere per iscritto i miei pensieri. Le mie origini non sono assolutamente letterarie. Sono Geometra, ha svolto questa professione da sempre in una piccola cittadina (Bagnacavallo) in provincia di Ravenna e la mia attività si è sviluppata in questo settore. Le mie origini familiari sono modeste e la formazione me la sono guadagnata leggendo e studiando.



2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?

I momenti che riesco a strappare al mio lavoro li dedico alla scrittura ma non in modo continuativo in quanto per me la scrittura è un momento di ispirazione che va catturato nel momento in cui arriva. Anche la notte è un buon momento per scrivere. Da solo, coi tuoi pensieri. È strano come la notte siano diversi dal giorno!

Pubblicato in Interviste agli Autori

Intervista all'autore - Werther Pattuelli

Martedì, 01 Settembre 2015 10:10

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?

Sono nato in un paesino della Bassa Romagna, Bagnacavallo in provincia di Ravenna. Paese piccolo ma ricco di storia. Ho studiato fino al conseguimento del diploma di Geometra ed ho vissuto sempre in questa piccola comunità. Ho esercitato, ed esercito tutt'ora questa professione. Da quasi quindici anni condivido lo studio con mia figlia Claudia che è Architetto, sarebbe meglio dire che aiuto mia figlia a mandare avanti il suo studio. Sono nato sotto le bombe della seconda guerra mondiale ed ho percorso tutte le tappe più importanti della seconda metà del secolo scorso, dalla ricostruzione, al boom economico, dalle rivendicazioni sociali all'attuale crisi. Devo dire che nelle piccole comunità i grandi sconvolgimenti sociali ed economici arrivano meno cruenti che nelle grandi città e questo aiuta ad affrontare le situazioni con più raziocinio e ponderatezza.

Pubblicato in Interviste agli Autori

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