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29 Mar
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Intervista all'autore - Dorothy Alberts

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?

La mia vita è stata dedicata allo studio. Non vengo da parte alcuna. Ho deciso di diventare scrittore per l'esigenza di divulgare le profezie di N.S. Gesù Cristo, rivelate ad un Santo nel XIII sec.Profezie dimenticate come è stato dimenticato il Santo.



2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?

Dedico ore, non momenti, alla scrittura. Preferisco le ore di silenzio, le pomeridiane e le serali, a volte anche le ore piccole.




3. Il suo autore contemporaneo preferito?

Non ho un autore contemporaneo preferito, ne ho tanti preferiti, ma sono autori di libri di storia dei popoli, delle civiltà, di storia dell'Architettura e dei sistemi costruttivi.



4. Perché è nata la sua opera?

La mia opera è nata per l'esigenza di divulgare le profezie di N.S. Gesù Cristo, affinché i popoli occidentali dei presunti Cristiani, europei e delle altre parti del mondo, sappiano di tali profezie che si sono avverate e si stanno avverando.



5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?

Il contesto sociale in cui vivo ed ho vissuto ha influito solo in parte nella mia formazione letteraria. E' stato il bagaglio delle conoscenze culturali che ha influito di più; il contesto sociale mi ha dato lo stimolo per esporre le conoscenze.



6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?

Scrivere è un modo di raccontare la realtà con chiarezza espositiva, per imprimerla nelle menti dei distratti.



7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?

In ciò che ho scritto di me c'è solo il mio sapere e le mie conoscenze storico-culturali. Ho espresso la mia opinione in base alla mia formazione per ciò che riguarda la Cristianità, in merito all'educazione Cristiana che ho ricevuto e che dovrebbe avere ogni persona italiana ed europea.



8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?

Fondamentale si è rivelata la realtà che pervade gli uomini del nostro tempo, e l'esigenza di far conoscere i messaggi e le profezie di N. S. Gesù Cristo, che rispecchiano gli avvenimenti di cronaca che si verificano attualmente.



9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?

Non ho scritto romanzo e non ho intenzione di scriverne. Il mio libro è storia e cronaca, un dardo infuocato per la presunta Cristianità, non un romanzo.



10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?

Il futuro della scrittura potrebbe essere senz'altro l'e-book, per comodità che ci offre la recente tecnologia. Ma, senza nulla togliere al vantaggio della tecnologia, ritengo che il libro cartaceo sia il mezzo che ci permette di tramandare ai posteri i saprei e le conoscenze, come è avvenuto nel corso dei tempi passati. Inoltre il libro corona l'arredamento delle nostre abitazioni.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Potrebbe essere un modo molto pratico e conveniente, ma non ci permetterà di memorizzare, di analizzare i contenuti e di rendere assimilabile il sapere. Ascoltare non consente di connettere direttamente con lo studio. Se ascoltassimo soltanto potremmo escludere la scrittura. L'esclusione della scrittura ha comportato lunghi periodi di oscurantismo nel corso della storia.

 




 

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Martedì, 29 Marzo 2016 | di @BookSprint Edizioni

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