5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Ho raccolto in questo libro alcune tra le poesie ideate da mio padre e che mi sono state trasmesse oralmente, da piccolo, fino all'età di 12 anni circa. Non tutte le opere di mio padre sono raccolte in questo libro, la maggior parte sono ormai dimenticate. L'esigenza di tramettere e non disperdere il patrimonio di valori contenuto nelle poesie di mio padre mi ha spinto a scrivere questo libro.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
La concretezza e la solidità della vita contadina, contro il profitto indiscriminato, l'arrivismo e l'insensibilità delle persone senza scrupoli.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Dopo la scomparsa di mio padre, nel 1993, ho sentito il bisogno di iniziare a scrivere questo libro, nonostante la scrittura non fosse la mia passione principale.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
La nascita del libro si accompagna alla mia conoscenza di internet. Malgrado io non avessi dimestichezza con l'informatica, ho voluto fortemente realizzare questo libro e ora sono contento di poter comunicare con facilità anche con i social network.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Sì, ho bussato a molte porte che non si sono aperte e ho molte volte pensato di non riuscire a portare a termine il lavoro, avevo perso la fiducia. Poi ho incontrato Vito Pacelli, ho letto alcune dichiarazioni di autori seguiti da lui e ho capito che potevo farcela.
10. Il suo autore del passato preferito?
Dante e Pascoli.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Una bella opportunità per diffondere la conoscenza.