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17 Feb
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Intervista all'autore - Nada Franceschini

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?

Sono nata in Abruzzo, ma ho vissuto sempre a Roma, dove ho portato a termine i miei studi e le mie due lauree in lettere classiche e in psicologia clinica.



2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?

“Il piccolo principe” di Antoine De Saint-Exupéry



3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ e-book?

Penso avrà un certo successo ma non sarà in grado di sostituire completamente il libro cartaceo.



4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?

Per me la scrittura non è un colpo di fulmine, ma un lavoro ponderato che abbraccia tutte le facoltà dell'essere umano nella sua esperienza di vita.



5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?

La mia esperienza spirituale di fede che mi ha portato a comporre delle poesie per il Santo Natale è legata alla tenerezza degli affetti familiari, di cui il Santo Natale accoglie il massimo dell'esperienza dell'Amore che da Dio arriva alla famiglia umana.



6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?

Il messaggio che voglio far trasparire è di appassionarsi alla lettura in quanto ci apre ad accogliere la diversità. L'esperienza della lettura è un arricchimento e un viaggio interiore di cui l'uomo ha bisogno per avvicinarsi alla propria individualità anche nella condivisione e nella comunicazione anche per una maturazione sociale e psicologica.



7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?

Il valore della scrittura ha acquisito importanza attraverso la crescita e la mia maturazione personale.



8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?

Non uno specifico, ma tutti hanno avuto una valenza di carattere fortemente emotivo e affettivo, naturalmente oltre che intellettuale.



9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?

No.



10. Il suo autore del passato preferito?

Fëdor Dostoevskij.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Può essere un ottimo strumento, specialmente per chi ha problemi visivi. L'audiolibro rappresenta un mezzo di conoscenza alternativo a quello primario della lettura. L'audio è legato in maniera più diretta ad un'esperienza vitale specialmente tra i giovani che sono attratti dalla musica. L'audiolibro quindi può essere un buon movente per incitare i giovani alla cultura del libro.

 


 

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