3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ e-book?
È sicuramente una cosa positiva, un modo per tenersi al passo con i tempi. Personalmente preferisco di gran lunga il cartaceo. Adoro il rumore della carta, che scandisce il numero delle pagine che sfogliamo... E mi piace l'odore, che entra nelle narici e contribuisce a creare quell'atmosfera magica che si forma quando si è immersi nella lettura....
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Sicuramente un colpo fulmine! È un amore a prima vista ed è un amore molto forte. Non so spiegarlo... A me piace ricordare Terence Hill nei suoi film con Bud Spencer. Prima di una "scazzotata",usava dire che gli prudevano le mani. Per me è la stessa cosa, solo che, anzi che finire col dar pugni, mi metto davanti alla tastiera... E lì inizia la magia! Le dita scorrono veloci, nascono personaggi, idee nomi... Che a volte sfuggono persino al mio controllo. Personaggi marginali si creano una dimensione pazzesca e finiscono col diventare pilastri portanti nel libro.... E questo è meraviglioso. Nonostante uno scarnito canovaccio, anche l'autore finisce col leggersi.... Pagina dopo pagina.... Questa è una infinita passione!
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Il libro inizia con un brutto incidente sciistico che è realmente accaduto a mio padre. Questo mi ha fatto riflettere molto: noi costruiamo una vita scandita da appuntamenti per il dato giorno e la data ora...un'organizzazione perfetta e spesso programmata al minuto...E il tempo non basta mai! Non consideriamo che in un secondo, o anche meno, tutto può cambiare...non abbiamo il tempo per fermarci neppure a pensare. Beh, a me sarebbe potuto accadere! Avrei potuto perdere mio padre nel giro di un secondo. Nel libro ci sono altre situazioni, intrecciate tra loro... Altri personaggi. Non è necessario dover arrivare a contrapporre la vita e la morte per fermarsi un attimo... Per capire che non siamo noi il centro dell'universo. Ci è stata donata una vita, un nostro microcosmo. Sta a noi prenderci il tempo di ascoltarci e capire quali sono le nostre priorità.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Recentemente mi sono imbattuta in un articolo scritto da un autore famoso che diceva che un libro: "non parla di..." Niente di più vero! Credo che un libro più che altro trasmetta emozioni. il lettore saprà da solo trovare un messaggio nel romanzo, riflettere su una cosa piuttosto che su un'altra oppure semplicemente ritagliarsi qualche ora per "staccare"... per svagarsi, senza pretese di cercare o trovare nulla nel romanzo. Quello che chiedo ai lettori, con molta umiltà, è un semplice passaparola... Il romanzo è adatto per tutte le fasce d'età... Io ci credo!
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Ero alle elementari e scrivevo delle favolette inventate da me su un quaderno. Neppure so più dove sia ora, ma scrivo da sempre. Piano piano ho cominciato ad acquistare sicurezza ma, essendo molto timida, mai avrei pensato a pubblicare un libro. Credete alle coincidenze? O a qualcosa di più? Il mio primo libro è stata tutta una serie di coincidenze! All'inizio le ignoravo, ma poi è diventato impossibile. Non ho saputo resistere. Ho iniziato a scrivere ed è stato come essere travolti da un fiume in piena così' ho pubblicato: "La poetessa senza tempo". Dopo il primo, per chi ama scrivere non ci si può più fermare. Ecco allora che è uscito "L'alba dei supereroi ". Ed ora? Beh sto ancora lavorando al terzo!
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Come ho già detto prima, il libro nasce da e inizia con un brutto episodio capitato nella mia famiglia. La gioia più grande, legata al libro ,è il titolo stesso: l'alba, cioè la rinascita dei supereroi. In particolare, restando all'unico fatto reale narrato, la guarigione di mio padre!
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No, mai. Quando inizio un lavoro, le mie dita sfuggono a qualsiasi controllo.
10. Il suo autore del passato preferito?
Ne ho molti in realtà, a partire dal grande Omero! Dai grandi autori del passato impariamo sempre qualcosa e ci viene offerto uno spaccato di società incredibile. A volte ci fa sorridere pensare ad un mondo non troppo lontano senza auto o computer.... Eppure Quello è stato! Leggere gli autori del passato arricchisce Tantissimo. In effetti , ultimamente sto "rispolverando" Jules Verne' assieme ai miei figli. Misteri, avventura e una bella lungimiranza. Sono tre ingredienti che mi stuzzicano molto.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non ho ancora avuto modo di provarlo.