3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ e-book?
Entro nelle librerie e di libri cartacei ne vedo sin troppi a dir il vero. Penso che l'e-book sia un buon veicolo specialmente per i testi brevi, come ad esempio la poesia, e che sia molto utile per tre motivi:
- risparmiare carta;
- velocizzare la distribuzione e abbassare i costi per tutti gli attori del processo editoriale;
- raggiungere più facilmente i lettori giovani, cresciuti di pane e smartphone.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Guardando indietro nel tempo, mi accorgo di aver sempre scritto fin dalle scuole elementari. Per me si tratta di un'autentica vocazione. L'amore ponderato non esiste! L'amore non ha nulla a che fare con il ragionamento, se non nella scelta consapevole di una filosofia di vita legata a precisi Valori, di cui si è indagato il significato attraverso l'esperienza e la meditazione.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Sono stati i film! Tornando a casa dopo una visione particolarmente toccante, non ho potuto fare a meno di scrivere: così sono nati questi "spunti" in prosa. Non ho fatto altro che raccoglierli tutti in un unico volume. È il coinvolgimento emotivo che spinge a scrivere e a creare in genere.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Nel libro di messaggi ce ne sono tantissimi, ma quello che li lega tutti è il seguente: ciò che conta è il tuo Scopo! Ogni cosa che accade, positiva o negativa che sia, può essere letta in chiave evolutiva attraverso questa domanda: "A che scopo?". Attraverso le trame ed i messaggi dei film ho scoperto parti di me stesso e le ho messe a nudo scrivendo. Credo sia un libro genuinamente autentico che esprime con cuore poetico un sentire ed una filosofia di vita che sboccia con la vita stessa.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Non è mai stata un sogno per me. È stata semplicemente la realtà. Ho invece preso coscienza un po' tardi (a 24 anni circa) della mia vena poetica, rimanendo affascinato dai versi di un amico. Così ho cominciato ad esprimere le mie emozioni, all'inizio legate soprattutto a gioie e delusioni d'amore.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Provo sempre piacere quando scrivo. Entro in uno stato di estasi. Più che un episodio, mi piace dire che questo, assieme al manuale di formazione già citato, è stato il libro su cui ho faticato di più: è corposo e impegnativo. Non conto più quante volte la bozza sia passata via mail da me alla redazione e viceversa... Un grazie sincero all'editore e al correttore di bozze per la disponibilità e la competenza.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Mai! Nel mio computer ci sono davvero poche idee lasciate a metà. Di solito, quando decido intuitivamente di realizzare un'opera seguendo i chiari segnali del cuore e del mondo esterno, questa si realizza in breve tempo.
10. Il suo autore del passato preferito?
Non ho un preferito in assoluto, ma tanti affini. Cito Huxley, Poe e Gibran. Ho letto tanto nella mia vita prediligendo i manuali ed i testi filosofici e spirituali; di romanzi davvero pochi.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non ho ancora sfruttato tale opportunità, ma penso sia per l'appunto un'opportunità in più per godere dell'opera (sempre che l'audio sia buono...). Buona lettura a tutti con l'augurio di cogliere i messaggi dello spirito.