3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Quest'opera per me è una rivincita verso ciò che la vita mi ha negato; una grande soddisfazione personale. Dopo aver conseguito la licenza media ho dovuto interrompere gli studi a causa di problemi di carattere economico in cui la mia famiglia versava; di lì a poco mia madre morì e fui costretto ad andar via di casa nonostante fossi solo un ragazzino. Ho dovuto lavorare duramente e rinunciare all’idea di studiare e coltivare la mia passione. Quindi ritornare a scrivere dopo diversi anni, ha per me un significato di enorme importanza.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta è stata abbastanza semplice. Avevo una rosa di tre titoli e "Libera estemporanea" l'ho ritenuto il più adatto in quanto espressione liberamente improvvisata del mio pensiero.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Su un'ipotetica isola deserta, porterei con me "L'ombra del vento" o "Marina" entrambi scritti da Carlos Ruiz Zafòn, uno dei miei scrittori preferiti. Il suo stile, unico e coinvolgente, mi lascia sempre più stregato tanto che, leggendo più volte lo stesso libro provo sempre un'emozione diversa.
6. E-book o cartaceo?
Cartaceo. Le versioni e-book sono comode e certamente all'avanguardia ma preferisco il cartaceo. Adoro sentire il profumo della carta, sentirne la consistenza ed conservarlo nella mia libreria come eredità culturale per i miei figli.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Per me è già difficile sentirmi scrittore, credo sia un titolo che possa essere attribuito solo a pochissime persone. Io scrivo solo per passione, mi dona serenità. Non ho mai pensato ad una carriera da scrittore, ma non lo escludo per il futuro.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Premettendo che amo scrivere storie e romanzi piuttosto che poesie, ho iniziato a scriverle con più frequenza e passione solo qualche mese fa. Poi un giorno, attraverso una mia amica, ho conosciuto "BookSprint Edizioni", e così, quasi per gioco ho inviato qualche poesia alla redazione che mi ha subito contattato con una proposta di pubblicazione. Mi sono trovato difronte a persone professionalmente molto preparate e umanamente fantastiche, che mi hanno aiutato e incoraggiato a pubblicare il lavoro. Da lì è partita l'idea del libro.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Credo che sia un'emozione unica, quasi come crescere un figlio. Ci si sente sempre più fieri e orgogliosi di ciò che si sta creando; si ha l'ansia di veder finito il proprio lavoro e la curiosità di conoscere il riscontro del lettore.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mia moglie Daniela e la mia migliore amica Denise sono state le prime che hanno letto il mio libro. In realtà l'hanno praticamente visto nascere e prendere forma dal primo momento, consigliandomi nelle diverse fasi, compresa la scelta del titolo.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Sicuramente un notevole passo avanti tecnologico, di grande vantaggio economico e soprattutto un mezzo all'avanguardia per i non vedenti e gli anziani appassionati di lettura.