2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Effettivamente mi sono scoperto un po’ scrittore e sto annotando il mio passato sulla base dei ricordi che ancora albergano nella mia mente. Quindi da pensionato sfrutto tutti i momenti per annotare qualcosa di cui ho memoria.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
I miei autori preferiti sono tre: Italo Calvino, Corrado Augias e Italo Calvino.
4. Perché è nata la sua opera?
Come ricordavo la stesura dello scritto è nata per caso, ed è durata 12 anni. L'obiettivo era quello di annotare i comportamenti di mia moglie malata di Alzheimer. Sottoposto lo scritto a degli esperti è stato ritenuto una valida e interessante testimonianza per chi si trova a dover assistere un malato affetto di questo morbo.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Fin dall'inizio mi ero iscritto come volontario ad una associazione che si occupa di assistere i famigliari dei malati di Alzheimer. Questo è il contesto sociale su cui ho acquisito anche esperienze utili.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Per me scrivere è stato sempre raccontare la realtà.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Direi che c'è parecchio di me perché ho descritto i riflessi sul mio stato d'animo durante il lungo periodo dell'assistenza.
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Direi di no perché l'ho scritta in silenzio, al punto tale che nemmeno le nostre tre figlie lo sapevano e sono state informate alla fine.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
L'ho fatto leggere alla dottoressa Annapaola Prestia esperta in materia di demenza e scrittrice di romanzi. Ha anche accettato volentieri di scrivere la prefazione.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?
Il futuro è l'e-book ma conviverà comunque con il cartaceo
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ho poche conoscenze in proposito.