2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Nulla. È tutto frutto della mia immaginazione, dai luoghi ai nomi, ai ruoli dati ai personaggi.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere un romanzo rosa per poter emozionare i lettori, significa emozionarsi prima di loro. È come se avessi voluto sognare ad occhi aperti una storia che è lontana dalla mia realtà. Scrivere questa storia d'amore ha significato per me, evadere da quella mia, che dopo tanti anni, non potrà mai regalarmi emozioni nuove così come me le hanno regalate Mario e Martina.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
È stato semplicissimo. Anzi, vi dirò di più: è dal titolo che sono partita per poter scrivere il romanzo. Volevo qualcosa che avesse a che fare col destino che ti travolge da un giorno all'altro.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Vorrei leggere un libro di Paulo Coelho perché penso sia uno scrittore di spessore, straordinario!
6. E-book o cartaceo?
Cartaceo tutta la vita! La bellezza della lettura sta anche nell'assaporare l'odore delle pagine nuove, appena stampate.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Ho deciso di dedicarmi a questo hobby, da circa due anni, in concomitanza alla mia conoscenza del computer. Ho scoperto di avere questa inclinazione e perché non alimentare le mie capacità?
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Non ci sono aneddoti. Semplicemente, un giorno mi è venuta voglia di scrivere un romanzo e l'ho fatto.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È un sogno che si avvera, solo però, se ci credi veramente.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La mia amica Franca. È stata lei che mi ha sostenuto durante la stesura
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Buona l'idea, ma solo per chi non ha altre possibilità di conoscere un libro.