2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Il mio libro sono Io nella verità più limpida. Anche se non parlo tanto della mia vita, tutto ciò che è scritto fa parte della mia vita reale.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere il libro, mi è servito a liberare la mia Anima dai conflitti, dubbi, certezze, incertezze e da tutto ciò che si può annidare nell'Anima.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Il titolo del libro " D'io senza se e senza ma" esprime proprio ciò che ho sempre inteso far conoscere e cioè l'unione tra l'Io e Dio attraverso la nostra Anima. Questo è il messaggio che ho sempre desiderato trasmettere e penso di esserci riuscito. L'idea dell'apostrofo che rappresenta l'Anima è stata di mio figlio che ringrazio sempre per l'idea che mi ha regalato.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Penso che porterei il primo libro che mi ha aperto la mente: " Messaggio per un'aquila che si crede un pollo" di Anthony De Mello, un gesuita vissuto in India e America che mi ha aperto veramente l'Anima. In un'ipotetica isola deserta non vorrei nessun scrittore con me, preferirei portare qualche bella fanciulla, tanto di scrittore ci sono già io che basto e avanzo.
6. E-book o cartaceo?
Cartaceo fino alla fine, per tenerlo in mano, per metterlo sul comodino, per vedere la copertina, per sentirne il profumo che, mi dispiace, adesso si sente poco e poi perché un libro è sempre un libro. Se poi a qualcuno piace l'e-book, ben venga e in ogni caso voglio provare anch'io questo nuovo tipo di lettura per scoprire se può piacermi.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Non ho deciso io, è un compito che mi è stato dato da Dio, e io da buon operaio e dietro i Suoi consigli ho cercato di assolverlo in maniera degna di Lui.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Ne potrei raccontare tanti, ma ad un certo punto della vita sono stato chiamato in India da un "Gesù" indiano, Babaji. Stufo di essere stufo, sfinito, senza sbocchi e con una voglia travolgente di recarmi nella terra di questo "Dio", alla fine e con un coraggio che non so da dove sia arrivato, ho deciso di dimettermi dal posto di lavoro e sono andato in India. Non ricordo né come né perché, ma mi sono ritrovato con carta e penna a scrivere appunti, che dopo una laboriosa correzione sono diventati un libro.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Beh, è una bella emozione che riempie l'Anima
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mia moglie
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non ne ho la più pallida idea, potrebbe essere una buona cosa.