3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Un libro molto impegnativo: una “lunga gestazione” e infine un “parto difficile”, ma poi le “mie creature” una a una sono venute alla luce.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Venuto da subito. Sono gli stessi scritti che riportano ciascuno un momento particolare della vita. Poi uno scritto: “In quei momenti”, ha dato il titolo all’intera silloge.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Penso di portare con me il libro “Cuore” di E. De Amicis, forse per una questione affettiva. Il primo libro che ho letto e che mi ha insegnato a sognare.
6. E-book o cartaceo?
Sicuramente il cartaceo, per le sensazioni tattili e visive che si percepiscono. Per comodità e all’occorrenza: l’e-book.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Quando nel 2011, dopo 56 anni, "qualcuno" dall'alto ha voluto che io raccontassi la sua breve vita, guidando la mia mano. Così è nato: "L'angelo dai riccioli d'oro", la mia prima pubblicazione.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Tutto è nato per aver ritrovato anni fa un vecchio diario del 1969 dove io, allora giovane diciannovenne, cominciavo ad annotare la “vita” che man mano scoprivo dentro di me.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Un sogno che si realizza, fra i tanti che rimangono inesauditi.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Per intero nessuno, sono molto geloso dei miei scritti. Forse qualche breve passaggio letto in famiglia.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ottimo supporto, e indispensabile per chi non ha la possibilità di toccare con mano, e sfogliare con gli occhi le pagine di un libro.