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11 Ago
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Intervista all'autore - Venerina Treppo

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?

Dal momento che ho avuto l'ispirazione di scrivere questi ricordi è stata una rivelazione per me; alla mia età e per la prima volta portare avanti questo progetto fino alla realizzazione, e per tutta la durata della scrittura è stata emozione, emozione, emozione!



2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?

In questo libro della mia vita reale ne contiene veramente tanta che mi tocca personalmente o da vicino.




3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.

Questa opera per me è qualche cosa di importante che ho potuto realizzare in tarda età. I ricordi descritti erano molto presenti nella mia mente non mi sembrava giusto portare via con me quando me ne andrò per sempre questo bagaglio di ricordi e di non poter rendere giustizia alle persone meritevoli (ricordandole).



4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?

Il titolo del libro “Ricordi di una bambina”, già dalle prime righe è uscito spontaneo.



5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?

I libri che porterei su un'isola deserta sono tanti e darei la preferenza a quello di Edward L. Kramer, con i suoi scritti ci insegna che nella vita niente è impossibile, poi naturalmente dei romanzi d'amore per evadere e sognare.



6. E-book o cartaceo?

Sarà dovuto all'età ma io sono ancora per il cartaceo però sono a favore dell’ e-book che rende il libro accessibile al mondo intero.



7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?

Questo è stato un sogno coltivato per diversi anni ma gli impegni dovuti alla famiglia ed il lavoro mi impedirono di andare avanti, poi col passar del tempo e con l'arrivo del computer il mio sogno piano piano è diventato realità.



8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?

Fra i tanti ricordi che si trovano nel libro mi viene spontaneo di raccontare questo, il quale ci porta all'anno 1944. Era il 20 dicembre quando il mio villaggio fu invaso dai tedeschi e cosacchi, questi ultimi portavano via tutto, anche quel po’ di riserve di vitalizi messi da parte per passare l'inverno. Mentre con orrore li guardavamo prendere possesso del poco cibo che si aveva, vedo mia madre con il viso rigato di lacrime supplicarli di non farlo, non avendo altro per poter sfamare i suoi quattro figli. Loro come risposta gli sghignazzarono in faccia. In quel giorno ci portarono via non sollo i vitalizi ma anche nostro padre per essere imprigionato assieme a tutti gli uomini del paese.



9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?

Posso dire di provare grande soddisfazione accompagnata di una grande senso di fierezza per aver compiuto, a 82 anni, qualche cosa che mi renderà immortale.



10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?

La prima persona a leggerlo quando era ancora in lavorazione è stato un mio cugino religioso il quale mi ha esortato ad andare avanti.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

L'audiolibro per certi sarà sicuramente apprezzato. Questo progresso rende il libro disponibile a per tutti e permette di ascoltare il libro in tutta tranquillità.


 

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