“Le radici strappate”, di Ettorina Bossi Finocchiaro: è questo il titolo a dir poco eloquente dell’avvincente romanzo che vede come protagonista il giovane Federico, studente che vive a Trieste agli inizi del ‘900, in una terra che, all’epoca, era ricompresa nell’Impero Austro-Ungarico.
Federico è in procinto di recarsi a Vienna, ove avrebbe intrapreso gli studi universitari ma si ritrova convocato, senza preavviso, presso un funzionario austriaco assieme ad altri giovani, per un compito a dir poco arduo, oltre che inaspettato: divulgare la lingua tedesca in quei territori popolati da differenti etnie quali sloveni, romeni, croati e italiani. Così, durante il suo peregrinare per quelle terre remote, tra popoli esclusivamente dediti ad attività di tipo agricolo, oltre che pastorizio, Federico incontra il suo primo amore, Jana, una ragazza di cui si innamora perdutamente; un amore che, poi, tenta di sostituire con Flora, la figlia del veterinario, invero, mai dimenticando Jana. Tutto ciò accade alle soglie della Prima Guerra Mondiale: una guerra che non potrà non segnare le sorti del mondo intero. Federico, pertanto, verrà arruolato come sottotenente ed inviato al fronte, ove si combatte alacremente, con una violenza inaudita che mai avrebbe potuto dimenticare. Poi, al termine della guerra, fortunato di essere rimasto incolume nel fisico seppur traumatizzato per sempre nell’animo, troverà ad attenderlo una realtà totalmente cambiata. Flora, infatti, si è sposata col suo migliore amico; Triste è divenuta una città italiana; mentre il padre, oltre ad aver perso il lavoro, versa in una condizione di miseria assoluta, come gran parte dei concittadini e, invero, come la maggioranza degli italiani. Pertanto, assieme alla famiglia, Federico non potrà non decidere di emigrare negli Stati Uniti e sarà proprio lì che rincontrerà Jana, oramai donna e con un figlio piccolo che, stranamente, ha il suo stesso nome. Perché quel pargolo altri non è se non il frutto del loro primo, indimenticabile, incontro amoroso. E, a quel punto, tra non poche difficoltà e problematiche, i due decideranno di creare una famiglia. Una storia avvincente e che accomuna molte altre storie di famiglie italiane vissute in quell’epoca. Un’Opera di cui, dunque, si consiglia la lettura: soprattutto a coloro che intendono ripercorrere ed approfondire gli eventi di quegli anni.
Edito dalla Casa Editrice BookSprint Edizioni, il testo è disponibile sia nella tradizionale versione cartacea, sia in quella digitale.
Ettorina Bossi Finocchiaro è nata a Muggia nell’anno 1936. Autrice di svariati racconti e di numerosi libri, rispettivamente intitolati: “Gli incomprensibili confini di terra, di mare e della mente umana”; “La città del vento prima della bufera”; “Vent’anni di dubbi, menzogne e verità”; “Come eravamo. Muggia, una città al microonde”; “Dalla Mitteleuropea all’Unione Europea”. L’Autrice collabora da tempo con la rivista “Fameia Mujesana”, con racconti di storia locale. I suoi lavori sono stati spesso premiati e pubblicati su riviste frontaliere e locali. Altresì premiata all’Edizione del “Concorso Internazionale Femminie Città di Trieste”, ha ricevuto una menzione d’onore al premio letterario “Carlo Ulcigrai” delle Assicurazioni Generali di Trieste. Un’Autrice che ama profondamente la Storia che, invero, accomuna ogni suo libro ed Opera. Un’Autrice che, non a caso, anche in “Le radici Strappate” ha scelto di raccontare un’avvincente storia che è essa stessa Storia.
"Questo libro è stato pubblicato postumo in memoria dell'autrice"