“Una famiglia italiana”, dell’Autore Antonio Larivera, narra la storia di una famiglia molisana vissuta nel Secondo Dopo-Guerra fino ad arrivare ai tempi recenti.
L’Autore descrive in forma autobiografica ciascun componente della famiglia, soffermandosi a considerare gli eventi più salienti delle loro vite, pur senza dimenticare i loro problemi, e finanche i successi. Si tratta, poi, il tema della crescita economica e sociale del Paese in un periodo a dir poco delicato, senza alcun dubbio ricco di prospettive future. Edito dalla Casa Editrice BookSprint Edizioni, il testo è disponibile sia nella tradizionale versione cartacea, sia in quella digitale.
L’Autore si preoccupa di far emergere le tradizioni italiane, attraverso storie che sono esse stesse Storia, al contempo mettendo in rilievo una verità fin troppo ovvia ma per nulla scontata: rimanere uniti, soprattutto nei momenti più ardui, fa la differenza.
Un libro molto piacevole a, al tempo stesso, di notevole interesse, perché attraverso racconti storici particolari permette di far conoscere la stessa Storia.
Un’Opera oltretutto ricca di dettagli che rendono tangibile il modus vivendi nel Secondo Dopo-Guerra, oltre ad evidenziare le differenze rispetto all’epoca odierna.
Antonio Larivera è nato a Castelmauro (CB), nel periodo in cui tuonavano i cannoni degli alleati ed i Tedeschi erano in ritirata. Poi, a soli sei mesi di vita, si è trasferito a vivere nel comune di Larino. Ha sempre alternato studio e lavoro, così finendo le scuole elementari. Nel 1963 si è trasferito in Piemonte, per motivi di lavoro, essendo assunto presso una nota ditta telefonica in qualità di operaio, fino al pensionamento. Ora si diletta ad aiutare il figlio all’interno del suo circolo di tennis. Da sempre ama la scrittura e la lettura. Ha già pubblicato “Beatrice, Nikita: due storie quasi parallele” nell’anno 2013; “Storia di una vita qualsiasi” nel 2014; “Amori a lieto fine” nel 2015; “Grugliasco” nel 2016. E, infine, nell’anno 2017, ben due libri: “Servizio Pubblico Sulla Strada” e “Un soffio di Muffa”.