“Il giorno zero” è il titolo dell’opera scritta da Alexandra: pseudonimo utilizzato dall’autrice per raccontare la sua esperienza di rinascita, al termine di un’avventura triste e dolorosa. Un romanzo, dunque, di ispirazione autobiografica in cui si narra di un “amore malato…”, ovvero provato per un uomo che altri non era se non un mostro.
Un uomo conosciuto quando Alexandra aveva appena quindici anni e col quale, poco dopo, avrebbe deciso di andare a convivere, dopo la scoperta di essere in attesa di un figlio. Un uomo in cui Alexandra aveva creduto, perché aveva sostenuto di amarla profondamente, anche se, poi, non aveva fatto altro che “riempirla di sberle...”. Del resto, era lei a sbagliare sempre e, perciò, meritarle… Almeno questo era quel che lui continuava a sostenere, mentre le insegnava, in quel modo così barbaro, “a non sbagliare più…”. Dunque, non si trattava di violenze: tutto era fatto per il suo bene. E, poi, “nessun altro l’avrebbe voluta…”. Questo era ciò che quel mostro continuava a sostenere. Ma, per fortuna, un giorno questa straordinaria donna ha aperto gli occhi: i fiori che il mostro le donava dopo averla riempita di sberle non le bastavano più. Da un mostro simile era meglio allontanarsi quanto prima. E questa decisione è coincisa con “il giorno zero di Alexandra”, che ha comportato l’anno della sua rinascita. Un libro di cui si consiglia la lettura ad ogni donna: soprattutto alle più giovani. Edito dalla Casa Editrice Booksprint Edizioni, il testo è acquistabile sia in formato cartaceo, sia in versione digitale.
Alexandra è lo pseudonimo utilizzato dall’autrice dell’opera: “Il giorno zero”. L’autrice non ama rivelare molto di sé. Tuttavia si presenta fin troppo bene attraverso il suo libro, per l’appunto autobiografico. Del resto, le violenze che ha subito hanno reso Alexandra giustamente “diffidente nel rivelarsi...”. Per questo ha preferito raccontare il suo triste vissuto nascondendo il suo vero nome, con la speranza di poter essere utile ad altre donne che, magari, non hanno il suo stesso coraggio: quello di liberarsi da amori che tali sono ma solamente nel nome, perché, invero, si tratta di “amori malati…” che non possono provocare altro se non dolore profondo e, troppo spesso, morte. Ecco perché è importante far scattare quanto prima “il giorno zero…”, allontanandosi quanto prima da cotanti mostri. Solo allora si potrà “rinascere…”.