Una storia vera, romanzata, infarcita di amore per la vita e coraggio di andare avanti. Un libro quanto mai contemporaneo, pronto a sfidare il presente per guardare con occhi di speranza al futuro. Fa il suo esordio in libreria Milena Giai Gischia con il suo “Al di là di queste porta non c’è soltanto il virus”, racconto autobiografico edito dalla BookSprint Edizioni. L’opera, disponibile nel classico formato della brochure cartacea e arricchita da immagini, raccoglie le testimonianze di persone ammalatesi di COVID-19 ma che, fortunatamente, e grazie all’assistenza e all’aiuto medico, sono guarite.
Uomini comuni che hanno visto il terrore impadronirsi di loro da un momento all’altro. La paura, lo sconforto, i tanti pensieri dopo aver contratto una malattia subdola, ancora assurdamente ignota al mondo, che ha tolto sogni e speranze alla società. Eppure questi uomini, queste persone, sono sopravvissute, anche e soprattutto per merito della dedizione di alcuni eroi che ogni giorno si sono vestiti di tuta, dispositivi di sicurezza individuali e hanno messo la propria professionalità e la propria passione al loro servizio. OSS, infermieri, medici, che non si sono fermati un attimo e non si sono mai tirati indietro, mettendo a rischio la propria vita per salvare quella di un estraneo.
Nelle 80 pagine di questo racconto autobiografico è quindi raccontata la vita vera dell’ultimo anno. Dodici mesi che hanno segnato e continuano a segnare le nostre esistenze, le nostre giornate, tra angoscia, paura, restrizioni e voglia di farcela comunque. Un libro che descrive in modo concreto questa terrificante pandemia, incentrato soprattutto sul racconto disumano del dolore che accompagna il virus. Ma che vuole ricordare a tutti come, al di là del virus, dietro le porte degli ospedali, o delle ambulanze, ci sono ancora esseri umani, pazienti e addetti ai lavori, con le loro vite.
Nata e cresciuta a Giaveno, piccolo comune della città metropolitana di Torino, Milena Giai Gischia è madre di una ragazza di venti anni (e di tre cani), ed è appassionata di letteratura. Tra i suoi autori preferiti ci sono Sepulveda, Isabel Allende, Ken Follett, ma anche gli italianissimi Luciana Littizetto e Fabio Volo. Tra i suoi hobby anche i viaggi, la musica e la cucina, oltre alle passeggiate in montagna e il dolce dondolio delle onde del mare. Dal 1993 lavora come infermiera, nel campo dell’emergenza, prima in pronto soccorso, poi sulle ambulanze di soccorso avanzato. Nell’ultimo anno, per un periodo, ha svolto il suo mestiere presso il reparto COVID dell’ospedale di Rivoli.