La vita raccontata da diversi punti di vista, e nelle sue molteplici sfaccettature, attraverso pensieri e riflessioni che si susseguono in un vorticoso incedere di storie diverse, legate però da un unico, invisibile, filo conduttore. Arriva in libreria “Crune”, il nuovo libro di narrativa di Massimo Molinari. L’opera, edita per i tipi della BookSprint Edizioni e disponibile nel classico formato della brochure cartacea, è farcita di analisi introspettive e di pezzi di vita vissuta raccontati con una sottile malinconia e una velata vena pessimistica di fondo.
L’elaborato è, in sintesi, una raccolta di storie, quasi alla stregua dello “Zibaldone di pensieri” di Giacomo Leopardi, rispecchiandone in parte sia la forma che il contenuto. Sono tutti racconti incentrati sulle vicende della vita e sul senso dell’esistenza umana, fornendo al lettore una molteplicità di spunti di riflessione da avviare di volta in volta di fronte alla nuova novella appena conosciuta.
Il senso del vivere, i rapporti interpersonali, le relazioni tra essere umano e natura sono al centro delle 100 pagine che compongono “Crune”. Un viaggio diretto e immediato nella quotidianità, con racconti coinvolgenti e molto profondi che evidenziano un animo sensibile e raffinato che contraddistingue l’autore dell’opera, e danno modo di aprire riflessioni sulle tematiche dell’essere e del non essere più.
Nato a Migliarino, piccolo comune nella provincia di Ferrara, nel 1952, Massimo Molinari vi risiede tuttora, ritornato all’ovile dopo però una breve parentesi a Bologna. In pensione dal 2018, è stato insegnante di materie umanistiche in diversi licei scientifici e ha dedicato gran parte della sua vita proprio all’insegnamento e alla formazione dei suoi allievi. “Crune” è la sua opera prima, un volume che ci permette di conoscerlo anche come personalità intellettualmente molto interessante.